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Al Sud due prime diverse, ma con lo stesso messaggio. B in crisi: tutto previsto, la Lega Pro può farsi sentire

di Ivan Cardia

Ci perdonino Padova e Renate, splendide prime a braccetto nel loro raggruppamento, nonché uniche squadre a punteggio pieno in tutta la Serie C. Ma anche l'Entella, che da anni fa vedere come si possano coniugare calcio e business, anche in una realtà geograficamente piccola. È che Picerno e Catania si sono appena scontrate, nessuna ha vinto, vanno avanti insieme pur essendo così lontane, e non per una questione di chilometri.

Lo stesso messaggio, per carità, lo portano in qualche modo pure le due prime nel girone settentrionale, solo che tra Picerno e Catania ci sembra ancora più estrema la differenza, e più vicina la somiglianza. Qual è il messaggio? Che vanno fatte le cose per bene, non importa se sei una delle più grandi città italiane, o uno dei più piccoli comuni del campionato.

A Catania, che vive inevitabilmente di sogni di grandezza, Daniele Faggiano si è messo a testa bassa e ha pedalato. Ha potuto prendere giocatori di alto livello per la C, vero, ma ha pure affrontato giorni non semplicissimi. Ora non insegue il riscatto, ma il risultato di un lavoro serio. A Picerno, ci siamo quasi stancati di parlare bene di Vincenzo Greco, che da anni costruisce qualcosa non più definibile miracolo. Poi il girone magari lo vincerà il terzo incomodo, per carità: è ancora troppo presto per dare verdetti, ovvio. Ma il buongiorno di solito si vede dal mattino.

Non è stata una grandissima giornata in Lega B quella di giovedì scorso. Assemblea spaccata, diversi club contro Balata - che non è ancora fuori dai giochi e non lo meriterebbe, nonostante qualche passaggio a vuoto recente - e tutto rinviato, neanche di poco. È una crisi decisionale che non è il miglior biglietto da visita nell'ottica di quel che succederà in federazione, è tutto come avevamo previsto e aspettiamo al varco la Lega di A, ove tutto avverrà dopo il 4 novembre anche perché altrimenti ci si arriverebbe in mezzo allo scontro interno. Sull'altra riva del fiume, ne ho già scritto la scorsa settimana, la Lega Pro, unita come non sempre lo è stata negli anni. Al netto di qualsiasi valutazione, è una carta di credibilità da giocarsi, per quello che sarà il calcio italiano del futuro.


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