Ad Avellino la 'cura Biancolino' dà i suoi frutti e rimette in moto una delle grandi favorite di inizio anno. Ora gli irpini pensino a dargli un pieno mandato
Dopo essere stato grande protagonista da calciatore con la maglia dell’Avellino, con cui ha conquistato ben tre volte la promozione in Serie B mettendo a segno 56 reti in 133 presenze totali, Raffale Biancolino sogna di ripetersi nelle vesti di allenatore. L’ex attaccante infatti è stato chiamato al capezzale di una squadra costruita per lottare per la Serie B dopo un inizio stentato sotto la guida di <b>Michele Pazienza</b> in una vera e propria rivoluzione di fine settembre con l’azzeramento dei vertici dirigenziali – via anche Perinetti e Condò – in un ruolo che sembrava dovesse essere solo a tempo, come da comunicato, e che dopo tre partite sembra assumere sempre più i connotati di un ruolo a tempo pieno da qui alla fine della stagione.
La vittoria netta, indiscutibile, sul campo del Crotone – altra grande ammalata di questo avvio di stagione che però continua a sostenere il tecnico Emilio Longo - per 4-0 infatti potrebbe valere una conferma da parte della società irpina. Biancolino infatti, oltre a essere stimato e apprezzato dalla piazza per i suoi trascorsi e per sentire la maglia biancoverde sulla pelle, in poche mosse e senza rivoluzioni, ha ridato linfa alla squadra svegliandola da un brutto sogno con la sfida del lunedì sera allo Scida come ciliegina sulla torta di un cambio, prima mentale e poi tecnico, che ha rimesso l’Avellino sui giusti binari per risalire la classifica e andare a lottare per la promozione come nei pensieri della società a inizio anno quando non vennero lesinate risorse per costruire una vera e propria fuorisede. Sono diversi infatti i giocatori rivitalizzati dalla ‘cura Biancolino’: da Sounas sempre più faro a centrocampo, a Patierno tornato terminale offensivo implacabile, passando per il reintegrato Cionek, giocatore di grande esperienza e solidità lasciato ai margini forse con un po' troppa leggerezza nella gestione precedente.
Forse è ancora prematuro parlare di rinascita, anche perché la vetta – dove ci sono appaiate Monopoli, Picerno e Benevento con 16 punti – è ancora lontana e sono tante le squadre in mezzo, ma certamente il cammino che gli irpini hanno iniziato a percorrere in queste ultime settimane sembra essere quello giusto per togliersi delle soddisfazioni e riaccendere la passione della piazza che può diventare un fattore in più nella corsa verso la promozione. Ora la società dovrà chiarire la posizione dell’attuale tecnico ad interim, dandogli magari la fiducia che sta meritando sul campo e un mandato pieno, in attesa poi di sistemare ulteriormente la rosa a gennaio con la cessione di qualche inevitabile esubero e magari un paio di innesti di valore che meglio si adattino al nuovo credo di Bianconlino: la squadra del resto era stata costruita per giocare col 3-5-2 e che ora invece ha trovato nel 4-3-1-2 il vestito giusto per svoltare.