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A Bari il capolavoro di Polito e Mignani. Padova, Oddo devo chiederti scusa. A Catania tutto trema di nuovo e le opzioni sono ridotte al minimo

di Luca Bargellini

È abbastanza snervante parlare di Serie C. Perché se da una parte ci sarebbe da celebrare la promozione aritmetica del Bari in Serie B, risultato figlio sì della società ma anche e soprattutto di un tandem di professionisti di altissimo livello come quello composto da Ciro Polito e Michele Mignani, oppure la vittoria in Coppa Italia di un Padova letteralmente rinato con l’arrivo in panchina di Massimo Oddo, tecnico a cui anche il sottoscritto deve le proprie scuse visto lo scetticismo iniziale, che adesso può davvero insidiare la leadership del SudTirol nel Girone A.

Tutto questo merita grande rispetto e attenzione ma… C’è sempre un ma. E in questo caso si tratta ancora del Catania. Ad oggi la situazione è abbastanza chiara. Peccato lo sia in senso sbagliato. Benedetto Mancini, manager laziale che si è aggiudicato all’asta il ramo sportivo del club etneo, non è riuscito ad ottemperare alle scadenze economiche imposte da Tribunale e così ha gettato nuovamente nel caos la piazza etnea. E anche i soldi a garanzia arrivati dopo la deadline hanno dato l’impressione di un cerotto piazzato su un’emorragia interna. Adesso ipotizzare scenari positivi è davvero complesso. Anche perché la gestione del Tribunale è in via di chiusura e di alternative non ce ne sono. Inutile girarci intorno. Oramai la stagione è prossima alla fine e anche la resa dei conti.

La chiosa finale la voglio dedicare al VAR. Se davvero la Lega e suoi sessanta club riuscissero a trovare i fondi per renderlo realtà al di là dei prossimi playoff, sarebbe qualcosa di clamoroso. Sarebbe un deciso passo avanti verso l’avvicinamento della terza serie alle due sorelle maggiori. Ovviamente però non può essere l’unico passo in avanti. Della riforma in Federazione si continua a parlare, ma senza veri e propri passi avanti. L’elezione di Francesco Ghirelli a vicepresidente federale alle spalle di Gabriele Gravina ha dato a molti la sensazione di un “tirare le fila” verso un rinnovamento dell’intero sistema che oggi servirebbe più che mai dopo la figuraccia della Nazionale.


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