Fabio Perna ❤ Mariangela Giustino
Fabio Perna, attaccante classe '86 attualmente in forza alla Giana Erminio, squadra della quale è una bandiera, dopo la grande cavalcata che dall'Eccellenza ha portato i biancazzurri nel professionismo. Tante le soddisfazioni e la crescita nel corso degli anni, l'ultima quella che lo ha visto vice capocannoniere del Girone B dietro solo a Granoche, e tutte divise, almeno da sette anni a questa parte, con la moglie Mariangela Giustino, che ai lettori di TuttoC.com racconta la loro storia d’amore.
Mariangela, avvolgiamo il nastro: quando è nata la storia d'amore con Fabio?
“Io e Fabio ci siamo conosciuti sul lavoro nel 2012. Io lavoravo nell’ufficio marketing, lui come grafico interno e doveva realizzarmi le pagine pubblicitarie... non puoi capire le discussioni iniziali!" (ride, ndr).
Beh, ma come si dice, "l'amore non è bello se non è litigarello"...
“A quanto pare è proprio vero! Alla fine da quelle discussioni sono passati 7 anni, di cui tre di matrimonio, è arrivato pure un bambino, quindi...!”.
Ferma, una cosa per volta! Matrimonio???
"Esatto! Dopo una bellissima proposta che lui mi ha fatto su una spiaggia in Salento, mentre bevevamo una birra guardando il mare, è arrivato anche il fatidico sì, il 26 maggio del 2016: tra poco festeggiamo i 3 anni di matrimonio! E' stato anche romantico, dai!”.
Uno dei suoi pregi?
“Di pregi ne ha tanti. E' un uomo buono nel vero senso della parola, di quelli che al giorno d’oggi credo sia molto difficile da trovare: è paziente, generoso, tranquillo, gli piace la serenità. Anche se poi è un pesantone, come dico io! Parla un sacco e ripete le stesse cose una marea di volte” (ride, ndr).
Un difetto possiamo concederglielo, su! Ma come padre invece???
“Fabio è sicuramente un padre giocherellone. Quando stanno insieme il piccolo non vuole saperne di dormire, giocherebbero a calcio dalla mattina alla sera! È anche molto scrupoloso e attento... a volte fin troppo! Anche se io sono quella più permissiva tra i due, e sinceramente non pensavo”.
Quindi c'è già in vista un altro calciatore da seguire?
“Stefano ha 20 mesi, per ora è piccolo, ma promette già bene! (ride, ndr) E' stato davvero un dono che ci ha ovviamente sconvolto la vita, ma ci ha fatto scoprire lati di noi che non conoscevamo reciprocamente".
A ogni modo, insomma, il calcio non sembra mollare la tua vita.
“Il calcio è parte integrante della nostra vita di coppia! Per ora fa parte della nostra quotidianità, è routine parlare di calcio, organizziamo la vita in base ad allenamenti, partite e trasferte da sempre e il rito dello stadio alla domenica è bellissimo e sacro! Anzi quando finisce il campionato ci manca. Poi una volta che Fabio smetterà, chissà...".
Il momento sembra però lontano, anche perché Fabio è una bandiera per la Giana, non può lasciare!
“Assolutamente si, è lontano! Anche perché appunto, è un grande stimolo per Fabio essere considerato come una bandiera, un aspetto che lo porta a cercare di essere un esempio. Sente molto questa responsabilità sia in campo che nello spogliatoio e si confronta sempre con Pinto per cercare di motivare e far dare il massimo alla squadra”.
E dei buoni traguardi li ha raggiunti: quale è stato, secondo te, il momento calcisticamente più bello per lui?
“Credo ce ne siano molti, a partire, sicuramente, dalla promozione in C. Poi il primo gol della Giana tra i professionisti segnato da lui, il primo gol davanti a suo figlio che lo guardava, la prima partita da capitano”.
A proposito di gol... quanti te ne ha dedicati?
“Mi posso ritenere fortunata perché a ogni gol bacia il tatuaggio sul polso fatto per me: è un gesto discreto ma che a me inorgoglisce”.
C'è però un aspetto del calcio che non vi ha per ora riguardati, gli spostamenti. Se dovesse esserci questa eventualità?
“In realtà parliamo molto di questa eventualità, soprattutto viste le ultime due stagioni brillanti che ha disputato. Avendo famiglia e lavoro entrambi a Milano, non credo che lo seguirei trasferendomi, non lascerei il lavoro. Troveremmo il modo di stare vicino anche a distanza”.
Punto cruciale: ma a te il calcio piace, o lo segui per amore?
“Devi sapere che io sono una tifosa sfegatata della Juve è il calcio in generale mi piace, per cui non poteva andarmi meglio (ride, ndr) Dopo ogni partita Fabio chiede il mio parere su come ha giocato, e ovviamente poi dice che nn capisco niente”.
Perché forse sei troppo severa???
"Assolutamente no!!!" (ridiamo, ndr).
Ma sentiamo, che pareri/consigli gli dai???
"Il consiglio che gli do sempre è di provare a essere un po’ meno altruista, alle volte, sotto porta: non sempre ovviamente anche perché credo che una delle sue più belle caratteristiche sia la generosità in campo e il giocare sempre e solo per la squadra e mai per se stesso, ma ogni tanto un po’ di sano egoismo da attaccante puro non sarebbe male! E poi di credere di più nelle sue capacità e quindi dagli spalti urlo sempre TIRAAAAAAAA".
Va beh, la regola del fuorigioco a te allora nemmeno la chiedo...
"Facilissima! Nel momento in cui il tuo compagno ti tira la palla tu non devi essere “oltre” l’ultimo difensore della squadra avversaria".
Ok, perfetta! Basta calcio quindi! E quale è il regalo più bello che ti ha fatto?
"Il regalo più bello è il nostro bimbo. Se dovessi pensare invece a un regalo vero e proprio, ti direi il primo quando ancora non stavamo insieme e io ero un po’ giù di morale: senza che gli chiedessi niente mi ha portata a comprare un paio di scarpe.. così solo per distrarmi un po’! E' stato un gesto che mi ha colpita e ha contribuito a conquistarmi... ovviamente non per le scarpe in sé!".
C'è in qualcosa in particolare che vuoi dire a tuo marito attraverso questa intervista?
“Credo che semplicemente gli direi di non cambiare, di continuare a credere in se stesso e nelle sue capacità perché è fortissimo e tutti lo vediamo da sempre!”.