Vicepres Bisceglie: "Non voglio più aver nulla a che fare con Canonico"
Francesco De Martino, vicepresidente del Bisceglie, è intervenuto in conferenza stampa dopo il presidente onorario Pasquale Musci: "Preferisco parlare da dirigente e vicepresidente ancora per poco. Sulla mia fronte non c'è scritto 'Giocondo'. Quello che ha detto Musci è tutto vero, stiamo parlando col cuore in mano e i colori nerazzurri nella coscienza. Essere stati presi in giro è una cosa che non mi va giù. Sono un imprenditore e ho una certa dignità. Dopo un campionato disastroso, in cui non dovevamo comunque retrocedere visto che sul campo sarebbe stata la Paganese a doverlo fare, io non volevo passare un altro anno così. E a settembre eravamo già in piena turbolenza, anche se poteva essere tutto superato. Il problema oggi, da quello che sento e dalle parole che mi sono state trasmesse, è che Canonico non vuole più avere a che fare coi biscegliesi, prendo atto e dico che io non voglio avere più niente a che fare con Canonico. Quello che ho fatto era il massimo delle mie disponibilità. Ho detto ai tifosi che non posso indebitarmi per il Bisceglie Calcio perché non ne ho la possibilità, quello che faccio però è ben fatto. Il mio minimo contributo non può comprare un solo giocatore? Allora mi faccio da parte senza alcun problema. Noi siamo un gruppo e come tale dovevamo essere rappresentati, ma non lo siamo stati. Lui ha sempre fatto un calcolo di singoli. Le cariche non ce le siamo prese noi, ma ce le ha date lui con una promessa di cooperazione, di condivisione del progetto. Il presidente è sempre Canonico, che mette i soldi più importanti, tanto di cappello, nessuno lo nega, come nessuno nega che la C l'abbiamo vista grazie a Canonico, però c'è una parte biscegliese che è una parte importante e che rappresenta una città. Bisogna avere rispetto di questa città perché questa città ha avuto rispetto di te, in tanti modi, economicamente e moralmente. Prendiamo atto che non vuole più avere a che fare con noi, lo prendiamo atto e anche noi non vogliamo avere più a che fare con lui. Le offese comunque non sono buone cose, chiedo scusa io anche a nome della città di Bisceglie. Non ci è stata data alcuna risposta: vuole dire che noi non contiamo niente, allora noi prendiamo le distanze. Finisci il campionato, porti avanti la tua società perché tu sei il padrone. Ma tutta l'Italia conosce la situazione e ne sta ridendo e non certo per colpa nostra: a noi non deve essere addebitato nulla, noi abbiamo fatto i signori e lo faremo fino all'ultimo, facendoci parte. Poi deciderà Canonico - padrone assoluto dei colori nerazzurri - cosa fare. Qualcuno diceva che non voleva venire a sentire le nostre dimissioni: avete proposte e alternative? Le alternative si possono creare solo se c'è uno spiraglio, stiamo cercando soluzioni, ma non esponiamo nulla perché non c'è nulla di concreto. Dico solo una cosa: la mia presenza oggi finisce ufficialmente, ma resterò in gradinata a tifare il Bisceglie Calcio. Bisceglie è dei biscegliesi, io ci sarò solo se ci saranno i biscegliesi".