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Potenza, De Giorgio: "Squadra sfiduciata, ma abbiamo riacceso la miccia"

di Valeria Debbia
Pietro De Giorgio

Pietro De Giorgio, tecnico del Potenza, ha commentato in sala stampa la salvezza acquisita nonostante il pari contro il Monterosi Tuscia al ritorno, forti però del successo dell'andata: "Sono davvero soddisfatto, sono molto felice, è stata una serata magica, è stata la partita più importante della mia carriera, sono state 24 ore pesanti perché sentivo il peso di questa partita. Ero tranquillo, sapevo di dover affrontare questo tipo di partita, maschia, che si sarebbe incattivita. Devo fare i complimenti ai ragazzi. La seconda volta che sono subentrato ho sentito la responsabilità, la prima volta ho trovato una macchina ingolfata, la seconda volta ho trovato i ragazzi demotivati e sfiduciati, i giocatori si sentivano finiti, avevano perso la fiducia in loro stesso, i giovani non si sentivano all'altezza e questo mi ha preoccupato molto. Ma ho avuto la loro disponibilità fin dal primo giorno, così abbiamo riacceso la miccia che potesse farci credere nei nostri mezzi. L'altra botta pesante è stata ritrovarci all'ultima giornata nei playout: avevamo speso tante energie per vincere col Francavilla senza riuscirci e abbiamo subito la situazione. Da quel momento, ci sono state 24/48 ore in cui davano in vantaggio il Monterosi. C'eravamo andati a mettere in un casino dove per noi era un disastro e per loro un miracolo. Devo ringraziare tutti, anche i tifosi e i ragazzi che ci hanno creduto fino alla fine. Vedevo la squadra in forte crescita".

"Cosa farò l'anno prossimo? Io qui mi sono trovato bene dal primo giorno, ho lavorato anche 24 ore al giorno e l'ho fatto con passione, c'è tanta gente che mi conosce dal primo giorno, poi sono subentrate tante situazioni particolari, dove ho subito anche critiche quando ho accettato la Primavera, non è mai stata una bocciatura nei miei confronti, come persona o come allenatore. L'ho fatto per iniziare un nuovo percorso con la società, non me ne sono mai vergognato, anche lì c'era una situazione difficile, ma mi sono rimboccato le maniche e anche questi ragazzi ringrazio. Il merito è anche loro: lì devi avere una sensibilità molto più forte".


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