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Messina, il dimissionario Trimarchi: "Se avessi saputo prima come sarebbe andata, non avrei accettato l'incarico"

di Sebastian Donzella

Pippo Trimarchi, dimissionario direttore generale del Messina, in una nota stampa ha motivato il suo addio ai giallorossi: “Questa mattina ho trasmesso al presidente dell’ACR Messina, le mie dimissioni da Direttore generale. E’ una decisione che mi addolora ma che si rende inevitabile nel momento in cui è venuto a mancare il rapporto di reciproca fiducia con il massimo responsabile della società.

Il mio incarico è durato poco più di un mese, nel corso del quale ho lavorato con impegno e su diversi fronti al riassetto organizzativo dell’ACR Messina dando seguito all’impegno che mi ero pubblicamente assunto quando ho cominciato il mio lavoro.

Probabilmente il presidente Sciotto si attendeva che in un così breve lasso di tempo io riuscissi a risolvere problematiche molto complesse, dovendo, peraltro, operare a stagione avviata e in un contesto territoriale apertamente e diffusamente ostile. Se questa aspettativa mi fosse stata espressa sin dall’inizio, non avrei certo accettato l’incarico. Ritengo, infatti, che per riportare il Messina sulla strada giusta e per riaccendere il coinvolgimento emotivo dei tifosi e della città intera, sia necessaria una progettualità chiara, condivisa e coerente che, pur affrontando al meglio possibile le emergenze, abbia un respiro di medio-lungo periodo. Altrimenti tenderà a prevalere l’improvvisazione, notoriamente estranea a una logica di efficacia imprenditoriale, che risulta essenziale anche per gestire con successo una squadra di calcio.

Con questo tipo di impostazione ho profuso il mio impegno in questo mese, in una situazione di incertezza connessa all’andamento ancora non concluso della famosa trattativa di cessione. 

Pur sforzandomi di operare secondo una visione strategica, ho affrontato nell’immediatezza situazioni critiche in diversi settori. In particolare ho ripetutamente evidenziato al presidente Sciotto la necessità di procedere a un deciso cambiamento di rotta nelle modalità di comunicazione, con l’obiettivo di stemperare la tensione con gli organi di stampa, con l’opinione pubblica e con i tifosi. Questo non mi impedisce, tuttavia, di affermare che considero del tutto incomprensibile la tipologia di protesta messa in atto dagli ultras, che finisce col mettere in difficoltà anche la squadra. Per altro verso, poi, non è umanamente tollerabile che una persona venga insultata pesantemente ad ogni occasione nonostante da anni faccia di tutto per mantenere in vita il calcio a Messina, pur compiendo degli errori, di cui lui stesso per alcuni aspetti è consapevole. E’ un supplizio al quale nessuno si sottoporrebbe, anche se avesse l’aspirazione al martirio.

Nel concludere, voglio rivolgere un pensiero affettuoso all’allenatore, Giacomo Modica, di cui ho apprezzato durante il mio breve mandato le qualità umane e sportive. Così come ringrazio tutti coloro che hanno collaborato con me con spirito gentile e disponibile. Auguro, poi, ai giovani calciatori del Messina le migliori fortune, che prima o poi arriveranno, considerato il loro talento e la loro dedizione”.


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