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Giugliano, Bertotto: "Parlare di obiettivi è un giochino pericoloso"

di Matteo Ferri

Il Giugliano batte il Trapani e si porta al terzo posto in classifica. Il tecnico dei campani, Valerio Bertotto, inizia l'analisi della gara con una dedica al presidente: "Ci tenevo ad esternare la nostra gioia per aver riabbracciato Ciro Mazzamauro che non stava molto bene e gli abbiamo dedicato questa vittoria. Creiamo sempre tanto e non credo di dire nulla di sbagliato se dico che abbiamo meritato la vittoria, contro una squadra molto forte. Il Trapani ha giocatori di valore assoluto e di grande esperienza, noi siamo bravi, determinati e mentalizzati e questa è l'ennesima prova che ho la fortuna di allenare un gruppo speciale. Adesso ci teniamo bella viva questa vittoria ma da domani si volta pagina perché c'è da preparare il prossimo impegno".

Bertotto ha rilanciato la sua carriera da allenatore in gialloblù, dopo tre anni senza panchine: "Il fatto di essere riuscito a rimanere sul pezzo, a non mollare, ad aggiornarmi e fare sì che il mio percorso di vita trovasse il Giugliano mi fa solo felice. Non sono mai stato abituato a nascondermi, sono ambizioso e quello che ho fatto nella mia vita è un connubio tra la mia ambizione e la voglia di metterla in pratica. Parlare di obiettivi, però, è un giochino pericoloso quando non si ha la reale dimensione di chi si è. Dobbiamo essere concreti, fare un passo alla volta e continuare, perché le dinamiche possono cambiare all'improvviso. Abbiamo una squadra di giovani, che devono essere formati e possono sbagliare, quando si permette di fare questo senza assilli, le cose arrivano da sole. Punti persi? A Crotone o con l'Altamura potevamo raccogliere qualcosa in più, ma magari in altre circostanze siamo stati più fortunati ed è inutile fare il giochino dei se e dei ma".
 


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