Dg Picerno: "Io lascio solo alle stesse condizioni. Longo ha contratto ma non è detto rimanga"
Da dove ripartirà il Picerno? Lo ha spiegato in conferenza stampa il direttore generale Vincenzo Greco: "Il bilancio è estremamente positivo anche se analizzando la stagione potevamo fare qualcosa in più. Per quella che è la nostra realtà e per quelli che sono i nostri investimenti, abbiamo ottenuto il massimo risultato con un impegno economico relativamente basso rispetto ad altre società. Il tutto è costato intorno a 1.2 milioni di euro, meno di questo non si può fare in Serie C, ma ci sono società che hanno fatto investimenti più grossi di noi e hanno ottenuto risultati diversi dai nostri. Da quando io sono qui porto avanti questa politica portando a casa diverse soddisfazioni e questo mi riempie di orgoglio. Il Picerno sta diventando un modello da cui prendere esempio per la gestione: è una società virtuosa che non ha alcun debito e che grazie al contributo del presidente riesce a fare ciò che fa, ma oltre al contributo c'è tutto un lavoro dietro come quello della valorizzazione dei giovani. Tra le 60 squadre il Picerno, nel Girone C, è la squadra che ha utilizzato più under e nelle 60 è tra le prime cinque. A questo aggiungiamo le varie plusvalenza: il nostro orgoglio è di aver dato la possibilità ad un allenatore non conosciuto in categoria e che in 25 anni non aveva mai goduto della stima dei ds di C, oggi Longo gode della stima di tanti addetti ai lavori e questo gli è stato possibile grazie al Picerno, al sottoscritto e al dirigente Franzese. Lo abbiamo sempre sostenuto dandogli la possibilità di continuare il suo lavoro. Ma anche la squadra ha visto al suo interno giocatori importanti che hanno dato un contributo importante, uno su tutti quest'anno Murano coi suoi 20 gol. Molti dei punti che abbiamo conseguito sono merito suo e della squadra.
Questa è una società che deve avere come primo obiettivo preservare la categoria perché è la più piccola come bacino d'utenza e storia. Poi raggiunto quello deve puntare a nuovi obiettivi. Lo abbiamo dimostrato. Questo lavoro portato avanti da quattro anni sta portando frutti importanti: continueremo il nostro progetto con nuovi obiettivi, nuove ambizioni e con nuovi programmi".
Si ripartirà quindi dal dirigente rossoblù e da mister Emilio Longo? "Abbiamo parlato col presidente, non è facile ripetere il cammino di questi quattro anni in vista del prossimo campionato, anche vedendo chi saranno le nostre avversarie. Ci aspetta un campionato difficile e anche noi dovremo fare qualcosa in più. Ottenere il massimo dei risultati con un impegno economico minimo non è sempre facile. Anche sotto quell'aspetto siamo d'accordo col presidente che dovrà essere alzata l'asticella. Noi uomini di calcio siamo sempre sul mercato, sia che i risultati vadano bene sia che vadano male. Fortunatamente sono andati bene e ci sono stati attestati di stima, anche da categorie superiori. Ma io sono diverso e ho sempre messo in secondo piano le ambizioni personali, credendo a determinati valori e principi. Picerno è una società modello in cui tutti vorrebbero operare. Io ho la fortuna di lavorarci in piena autonomia. Se devo lasciare questa realtà per un'altra ci devono essere le stesse condizioni di lavoro e non economiche. Questo non vuole dire che resterò o me ne andrò: io ora sono il direttore del Picerno e ho la fiducia del Picerno, ho piena fiducia e autonomia nell'operare. Non ho bisogno di accattivarmi le simpatie dei tifosi, voglio lavorare così come sto facendo, Picerno è la priorità per me. Solo se si dovesse presentare una situazione migliorativa alle stesse condizioni potrei prenderla in considerazione. Il mister ha un altro anno di contratto ma non è detto che rimanga. Dobbiamo anche mettere in conto che l'anno prossimo dovremo lottare fino all'ultima giornata per la salvezza".
"A gennaio ho cercato di non rompere gli equilibri ma quando ti viene chiesto di andare in una società più ambiziosa lo devi accontentare. De Cristofaro ha giocato come esterno e io ho preso Albertini e a lui abbiamo aggiunto Petito e D'Agostino e abbiamo avuto purtroppo l'infortunio di De Ciancio a chiusura di mercato ma avevamo quattro centrocampisti, solo per l'infortunio siamo andati in difficoltà. A Foggia eravamo 13 in distinta, ci sta perdere contro una formazione che aveva bisogno di punti. Le tre sconfitte di fila non devono far rumore, così come le tre vittorie di fila. Altro deve far rumore, riguardo ad Avellino o Benevento o Catania, ma non a Picerno. Io sono riservato e non dimostro il mio attaccamento alla gente di Picerno ma deve capire che fare per quattro anni di fila la C è come l'Empoli che fa la Champions League: dobbiamo sempre sostenere il Picerno, soprattutto nei momenti di difficoltà, nelle vittorie tutti possono salire sul carro dei vincitori. Chiedo a tutti quanti di sostenerci, anche alla componente stampa. Oggi il Picerno è la favola del calcio italiano per ciò che sta facendo".