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Cavese, Pezzella: "Ad Avellino Pazienza non ha rispettato accordi"

di Valeria Debbia

Salvatore Pezzella, centrocampista della Cavese, è intervenuto alla trasmissione "Aquilotti Social Club" visibile su RTC Quarta Rete. Le sue parole sono state riprese dai colleghi di TuttoCavese.

Cosa ha cambiato l’arrivo di mister Maiuri?

"Con mister Maiuri abbiamo guadagnato quella forza e cattiveria che ci mancava prima. Stiamo creando molte occasioni e finalmente stiamo cominciando a segnare, anche se arrivare alla conclusione e mettere la palla in rete non è sempre facile. Lo spogliatoio è carico di entusiasmo, e anche i tifosi ci stanno dando un supporto straordinario. Sapevo che qui avremmo trovato un ambiente caloroso e spero che questo entusiasmo continui, perché giocare davanti a questa gente ti spinge sempre a dare il massimo".

Sei cresciuto nelle giovanili della Roma, hai giocato in Serie B e in Serie C. Cosa trovi di più a Cava e cosa si può migliorare?

"Cava non ha nulla da invidiare a città più grandi. La passione della gente è incredibile, come abbiamo visto anche nella trasferta di Messina, che ci ha portato la nostra prima vittoria esterna. Per quanto riguarda l’ambiente, sento spesso dire che ci serve un attaccante, ma secondo me non è così. Abbiamo ben cinque attaccanti validi: Diarrassouba, il "ninja", ha già dimostrato il suo valore e continuerà a farlo. Peppe Fella, il nostro capitano, corre per 100 minuti senza fermarsi mai. Vigliotti, pur essendo un 2005, ha mostrato di avere le "palle", sfidando difensori più esperti e fisici. Diop, con il suo gol a Messina, è stato decisivo, e Sorrentino lo conosciamo tutti, anche se è infortunato al momento. Quindi, non credo che ci serva un altro attaccante. Piuttosto, dobbiamo migliorare nella finalizzazione, ed è qualcosa su cui lavoriamo ogni giorno con il mister, che è un grande motivatore. Stiamo andando nella direzione giusta".

Cosa ti ha lasciato di negativo l’esperienza ad Avellino, soprattutto con mister Pazienza?

"Quando sono andato ad Avellino, ero entusiasta, perché c’era un progetto interessante e un grande direttore come Perinetti, che già conoscevo da Siena. Non ho nulla contro la tifoseria, né contro la squadra, ma il mio rapporto con l'allenatore non è stato dei migliori. Non per motivi disciplinari o comportamentali, ma perché tra noi ci sono stati degli accordi che poi non sono stati rispettati, e questo ha generato molta frustrazione da parte mia. È stata una stagione difficile, ma fortunatamente i miei compagni mi sono stati vicini. Quando sono arrivato a Cava, avevo tanta voglia di riscattarmi e di dimostrare il mio valore. Ora voglio canalizzare tutta quella rabbia positiva in campo, per la Cavese e per i tifosi, e dimostrare la persona e il giocatore che sono".

Il tuo obiettivo futuro è rimanere a Cava?

"Il mio obiettivo è concludere questa stagione nel miglior modo possibile. Ho un contratto con l'Avellino e sono qui in prestito, quindi a fine stagione dovrò tornare. Però, come si suol dire, nel calcio mai dire mai. Vedremo cosa succederà".


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