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Caso Turris: un girone d'andata pieno di ombre con un Capriola contro tutti

di Sebastian Donzella

Non sarà un Natale felice in casa Turris. Sarà probabilmente l'ultimo tra i professionisti, vista l'estenuante e negativa prima parte di stagione, coincisa con la presidenza di Ettore Capriola. Un arrivo, quello dell'imprenditore edile tramite la Sport & Leisure, caratterizzato sin da subito da problematiche e polemiche con la precedente gestione. A partire dal primo giorno dell'era Capriola, quel 15 luglio in cui l'attuale presidente si affacciò in piazza per segnalare come uno dei soci di minoranza non volesse firmare il passaggio di quote. Un passaggio salutato con un sospiro di sollievo dalla tifoseria visti i rapporti non più idilliaci con il precedente patron Colantonio, dimissionario sin dal mese di maggio. 

La nuova gestione, partita con proclami trionfalistici, si è però presto trasformata in un buco nell'acqua. Il mercato estivo è stato di basso profilo: tanti gli addii di lusso, nell'ottica di un ridimensionamento economico, mal bilanciati da arrivi di calciatori che non hanno praticamente lasciato il segno. Un ridimensionamento resosi necessario dalla mancanza di una fideiussione aggiuntiva per tutelare la parte del monte-ingaggi che sforava il milione di euro, coperto dalla classica fideiussione presentata in sede d'iscrizione. Una problematica emersa nelle prime due giornate di campionato, giocate con formazioni imbottite di under contro Monopoli e Potenza.

Se sul campo, però, la Turris aveva iniziato a macinare punti sotto la guida di un tecnico esperto come Conte (a proposito, non è più lui l'allenatore ma il comunicato ufficiale non è mai arrivato), fuori i problemi non sono mai finiti. Al punto di penalità ereditato dalla precedente gestione per la questione fideiussione, sono arrivati nel mese di novembre altri quattro punti di penalizzazione in merito ai mancati versamenti INPS di luglio e agosto di circa 165mila euro. In precedenza, come se non bastasse, era arrivata la richiesta di pignoramento da parte dell'ex socio di minoranza Di Franco mentre in contemporanea l'ormai ex direttore Napolitano aveva parlato di un "cumulo di bugie" da parte della società. Subito dopo, ciliegian sulla torta di un  novembre infausto, si era svolta la trasferta di Biella, contro la Juventus Next Gen, operata non in aereo, come consuetudine degli altri club, ma con un treno notturno tra mille polemiche dei tifosi.

Nel frattempo tutte le trattative per la cessione del club non sono andate a buon fine, con Capriola che, nonostante le difficoltà, non ha trovato l'accordo con la cordata di imprenditori rappresentata da Ievolella né con un'altra, di respiro internazionale, dichiarata dal presidente ma mai conosciuta dai tifosi corallini. Il tutto senza consegnare la squadra al Sindaco, causando così le ire della piazza.

A dicembre, quando l'esclusione dal campionato sembrava ormai cosa certa, l'insperato accordo fra Capriola e Colantonio: i crediti legati al Superbonus del primo in cambio di contanti del secondo. Liquidità necessaria per pagare gli stipendi entro la scadenza del 16 dicembre, evitando così l'esclusione dal campionato. Subito dopo, però, sono emerse le nuove, ultime, problematiche: la parte di stipendi pagata non riguarda le indennità di trasferta e alloggio, da pagare entro il 30 giugno ma che rappresentano una quota importante degli stipendi stessi. E così la squadra ha scelto di disertare in parte una seduta d'allenamento, con l'attenzione massima da parte dell'Assocalciatori.

Capriola e Colantonio, intanto, sono ritornati immediatamente ai ferri corti a causa dell'esonero di mister Conte giusto una decina di giorni fa, scatenando anche le ire dell'ex dirigente Primicile che era tornato per dare una mano alla società in vista delle scadenze. E così Capriola si è ritrovato di nuovo solo, al comando. Lapidarie, in tal senso, le parole dell'ex patron Colantonio: "Gradirei non essere più contattato da nessun referente della Turris".

Il problema, però, è che i problemi non sembrano aver fine. E' notizia di queste ultime 48 ore, riportata Il Mattino, la possibile problematica nel pagamento del 16 dicembre a causa di possibili pignoramenti presenti sul conto societario al momento del versamento di stipendi e trattenute Inps e Irpef. Circostanze che potrebbero portare la Covisoc a richiedere una nuova penalizzazione in classifica. I tifosi si augurano che queste siano solo voci. 

Nel frattempo la Turris, questo Natale, lo passerà al penultimo posto, a quota 11, a cinque lunghezze dalla terzultima piazza. E pensare che le salvezze delle passate stagioni, tanto tirate quanto criticate, oggi sarebbero oro colato per la piazza di Torre del Greco.


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