.

Bisceglie, Musci: "Squadra non all'altezza, rassegno le dimissioni"

di Marco Pieracci

Il presidente onorario del Bisceglie Pasquale Musci ha preso la parola durante la conferenza stampa indetta dal gruppo di dirigenti del club pugliese: "Non è una serata che passerà alla storia come un momento bello. Stiamo vivendo un momento non esaltante, come risaputo c'è un divieto di rilasciare dichiarazioni da parte della società. Io non ho mai giustificato il silenzio stampa perchè vuol dire sfuggire a domande alle quali non si vuole rispondere. Questo gruppo di dirigenti biscegliesi ha deciso di indire una conferenza stampa non animati da spirito di rancore ma unicamente per dare una giusta interpretazione e conoscenza degli avvenimenti che si sono succeduti dall'estate fino ai giorni nostri. Dopo l'ingiusta retrocessione dell'anno scorso il presidente Canonico era animato da un grosso desiderio di rivalsa e con grosso entusiasmo voleva la riammissione al campionato di Serie C che c'è stata ma l'organigramma è rimasto solo sulla carta. Non c'è mai stato uno scambio di idee su cosa fare e sugli obiettivi da raggiungere. Canonico, ottimo imprenditore, lo vedo poco adattabile alla figura di presidente di una società professionistica. Il calcio è una piramide ed il presidente è al centro ma nessuna piramide si può reggere se non c'è una base. Lui non ha mai interpretato il calcio come un qualcosa da programmare, non rientra minimamente nella sua concezione. In questo modo ha operato anche nell'allestimento della squadra, non c'è stata mai la richiesta di un consiglio, di un suggerimento. Ho avuto l'impressione che si siano presi calciatori a casaccio senza seguire una logica o un obiettivo. Canonico non si discute come imprenditore, ma come presidente lascia molto a desiderare. Dopo la riammissione si era riacceso un grande entusiasmo attorno alla squadra, la città ha risposto e i tifosi sottoscrivendo quasi mille abbonamenti. La squadra però non è all'altezza delle aspettative che si erano create. Non è questa la squadra che può fare determinati risultati, non è colpa dei giocatori e la nostra tifoseria sta dando prova di grande maturità. Lui dice di essere stato contestato violentemente, a Bisceglie non c'è un Ds c'è soltanto un presidente che ha operato nell'allestimento della squadra quindi il tifoso esprime il proprio disappunto nei suoi confronto. Condanno le offese sul piano personale però chi fa del calcio deve mettere in preventivo anche le contestazioni. Se accetti di essere portato in trionfo quando vinci devi anche accettare di essere criticato duramente se i risultati non ci sono. Quella della contestazione credo sia soltanto una scusa, per giustificare una decisione maturata da tempo. Mi risulta che lui avesse già dei contatti in corso per liberarsi della società. Dice di andare via, però lo fa dopo aver incassato i soldi degli abbonamenti, delle sponsorizzazione e dei dirigenti biscegliesi oltre a quelli del minutaggio. Non ritengo che abbia fatto grandi sacrifici. Ho deciso di rassegnare le mie dimissioni da presidente onorario ma questo non vuol dire che non continuerò a interessarmene, per far sì che questa società dalla storia ultracentenaria possa riprendere un cammino dignitoso".


Altre notizie
PUBBLICITÀ