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Bari, LDL: "Non vinci mai solo col pilota. Mignani? Contento se restasse"

di Valeria Debbia
Luigi De Laurentiis

Luigi De Laurentiis, presidente del Bari, ha raccontato dalle colonne de La Gazzetta dello Sport dove nasce la promozione in Serie B dei biancorossi: "Mi hanno insegnato a lavorare in prima persona su tutto, ma anche a responsabilizzare il gruppo, i miei collaboratori. Con un obiettivo preciso: ognuno si deve sentire proprietario del club. È quanto si è realizzato nel Bari. Una mossa decisiva? Il gruppo e l’insieme hanno fatto la differenza. Proprio come in un team di Formula 1. Non a caso ho sempre amato l’automobilismo. Ebbene, non vinci mai quando è competitivo soltanto il pilota".

Il pilota del Bari sembra proprio essere il direttore sportivo Ciro Polito: "E pensare che, nello scorso maggio, è stato l’ultimo di una decina di professionisti che ho incontrato, per ricoprire il ruolo di direttore. Tre giorni dopo il primo approccio, ci siamo rivisti a Roma. Nel frattempo, tuttavia, avevo ricevuto soltanto buone referenze sul suo conto. Ho capito subito che era la figura che cercavo. Sapeva con sicurezza il percorso da intraprendere". E poi si è passati alla scelta del tecnico: "E’ stato Polito a indirizzarci su Michele Mignani. Giusto che sia stato così. E la catena ha funzionato". In vista della Serie B i programmi sono già chiari? "Con Mignani ci siamo abbracciati, l’altra sera. Gli ho fatto i complimenti per tutto. Ma il campionato non è ancora finito… certo, sarei contento se restasse con noi". Sulle possibilità di ringiovanire una rosa dalll’età superiore ai 30 anni.: "Se con questi uomini siamo andati in B, vuol dire che l’età c’entra relativamente. Sono più determinanti attitudine e intelligenza".

Chiosa finale inevitabile sulla questione della multiproprietà: "C’è un ricorso in atto, a proposito della scadenza fissata (giugno 2024, n.d.r.) dalle istituzioni del calcio. Fin tanto che certi percorsi non saranno ben illuminati, è difficile sbilanciarsi. Abbiamo investito il massimo in Serie D e in C, ma poi ci hanno tagliato le gambe con l’obbligo di cedere una delle due società calcistiche del gruppo. Mi sembra lampante".


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