AD Potenza: “Verrengia sta diventando un pilastro. Bisogna proteggere i giovani”
L’amministratore delegato del Potenza, Nicola Macchia, durante il suo intervento in “A Tutta C”, in onda su Tmw Radio, ha fatto uno spaccato dell’inizio di stagione della squadra rossoblù.
A Giugno disse che sarebbe servito avere umiltà, equilibrio, positività e coerenza per raggiungere i risultati. Pare che al momento le cose stiano andando bene, non le pare?
“Dobbiamo ragionare partita dopo partita. Il nostro è un gruppo nuovo, abbiamo confermato poco rispetto allo scorso anno. Per il momento possiamo dirci soddisfatti per ciò che stiamo vedendo, a livello di staff tecnico e in primis di Mister De Giorgio”.
De Giorgio ha detto che non bisogna dimenticare le difficoltà dell’anno scorso anno, è così?
“Ce lo ripetiamo continuamente. È stato un anno sofferto, con un finale di stagione molto provante. Ci siamo salvati solo ai maledetti play-out e questo ci deve essere di stimolo per alimentare quella sana ambizione per proseguire nella stagione”.
Ci sono ulteriori margini di miglioramento per l’attacco?
“L’auspicio è questo. Anche a livello difensivo, togliendo i quattro gol incassati contro il Benevento, ne abbiamo subiti solo due nelle restanti partite. Per quelli realizzati invece speriamo che Caturano possa ripetere i numeri di due stagioni fa, mentre D’Auria è in ripresa. Pensiamo possano fare bene in questa stagione”.
Il calendario finora non è stato neanche dei più abbordabili.
“E ci attendono ancora tre partite difficilissime, con Trapani, Crotone e Juventus Next Gen. Tanto dipende dal lavoro settimanale, ma molto anche dall’approccio alla singola partita”.
Nell’ultima partita l’età media dell’undici titolare è stata di appena 25,5 anni, con elementi in crescita come Schimmenti e soprattutto Verrengia. Possono diventare dei patrimoni per il futuro?
“La linea anche ci siamo dati è stata quella. Seppur ancora non riusciamo a raggiungere il famoso minutaggio degli under, l’idea è di patrimonializzare alcuni giovani. Verrengia è al terzo anno con noi e sta diventando un pilastro della difesa. Logicamente i giovani possono commettere qualche errore in più, però bisogna proteggerli, aspettarli e credere in loro. Questo campionato ha nelle sue dinamiche almeno l’obbligo morale di dare spazio ai ragazzi”.