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Venturato: “Livorno scelta di pancia. Qui per costruire qualcosa di vero”

di Laerte Salvini

Scelto in silenzio, lontano dai riflettori, Roberto Venturato è l’uomo a cui il Livorno ha affidato il proprio rilancio. Una decisione ponderata, maturata senza promesse altisonanti, ma con la consapevolezza di affrontare una piazza esigente e ricca di storia. L'allenatore si racconta al Tirreno ed.Livorno: “Quando ho scelto Livorno sapevo che mi aspettava una sfida impegnativa – spiega – ma ho trovato una squadra con potenziale. Siamo andati anche oltre le aspettative, merito di un gruppo che ha sempre risposto con grande disponibilità”.

Il primo lavoro è stato sul clima interno, prima ancora che sul campo. “Sono uno che crede molto nella forza del gruppo. Se non coinvolgi tutti, diventa complicato raggiungere gli obiettivi. Qui ho trovato ragazzi motivati, pronti a mettersi in gioco”.

Nel suo percorso Venturato ha incrociato modelli e allenatori che hanno lasciato il segno, a partire da Dionisi, considerato un riferimento sia tecnico che umano. “Sono figure che ti insegnano a crescere, a guardare oltre il risultato immediato”.

Il tecnico non si definisce un rivoluzionario, ma un allenatore metodico, legato al lavoro quotidiano. “Nel calcio non esistono scorciatoie. Bisogna migliorare ogni giorno. La strada è lunga e serve pazienza”.

Sul proprio percorso, Venturato sottolinea l’importanza delle esperienze all’estero e del confronto con contesti diversi, citando il periodo australiano e l’approccio internazionale alla gestione del gruppo. “Ti apre la testa, ti costringe a rimetterti in discussione”.

Quanto al futuro, la linea è chiara: niente proclami. “Non mi piacciono le promesse. Preferisco parlare con i fatti. Livorno ha una storia enorme, ma il rispetto si conquista giorno dopo giorno”.

Il messaggio alla piazza è diretto: “Ho scelto questa squadra per la sua grandezza e per la passione che la circonda. Essere qui è un onore. L’obiettivo è crescere insieme, passo dopo passo”.


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