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Top & Flop di Rimini-Carpi

di Laerte Salvini

Finisce 0-0 il derby tra Rimini e Carpi al "Romeo Neri", una partita caratterizzata da intensità e fisicità, ma avara di emozioni sotto porta. Le due squadre si sono affrontate con grinta, dando vita a una sfida combattuta soprattutto a centrocampo, dove si è giocata gran parte del match. Il Rimini, settimo in classifica, ha cercato con maggiore insistenza il gol per consolidare la propria posizione, mentre il Carpi, undicesimo, ha optato per una strategia più accorta, sfruttando le ripartenze.

La partita è iniziata con un Rimini determinato a fare la partita, supportato da un'ottima solidità difensiva e dal consueto schema tattico 3-5-2. Già al 10', Falbo ha sfiorato il vantaggio con un colpo di testa finito di poco sopra la traversa. Il Carpi, privo di Forapani, Mandelli, Tcheuna e Verza, ha comunque saputo rispondere con alcune fiammate, tra cui un mancino insidioso di Figoli al 40', terminato di poco fuori.

Nella ripresa il copione non è cambiato: il Rimini ha continuato a spingere, trovando il palo con Garetto al 54', autore di un’azione personale spettacolare conclusa con un tiro potente da dentro l’area. Il Carpi, invece, si è reso pericoloso con Nardi al 65', la cui conclusione dalla distanza ha sfiorato il palo.

Le squadre, con il passare dei minuti, hanno iniziato ad accusare la stanchezza, aumentando il numero di falli e frammentando ulteriormente il gioco. Non sono mancate le ammonizioni: ben cinque nel secondo tempo, tra cui quella a Parigi al 77', simbolo di una gara dura e combattuta.

Nel finale, il Rimini ha provato il tutto per tutto, spingendo soprattutto sulle fasce con i cross di Falbo e Garetto. Tuttavia, la difesa del Carpi ha tenuto, con un'ottima prestazione di Colombi tra i pali. Gli ultimi tentativi dei padroni di casa, inclusa una punizione dal limite nei minuti di recupero, si sono infranti sul muro eretto dalla formazione di Serpini.

Di seguito i Top&Flop del match:

TOP

Garetto (Rimini): La sua prestazione è stata un esempio di dinamismo e creatività in un match bloccato. Sempre pronto a inserirsi tra le linee, ha messo in seria difficoltà la difesa avversaria grazie alla sua capacità di alternare giocate in profondità a movimenti a supporto dei compagni. Al 54', ha sfiorato il gol con un'azione personale di grande qualità, trovando solo il palo a negargli la gioia del vantaggio. Le sue accelerazioni sulla sinistra e il pressing costante hanno dato vita alle azioni più pericolose del Rimini, dimostrandosi l'uomo più brillante tra i romagnoli. CECCHINO

Sorzi (Carpi): Il portiere del Carpi è stato decisivo in almeno tre occasioni, mantenendo inviolata la propria porta grazie a riflessi e senso della posizione. Al 15', ha respinto una difficile conclusione al volo di Cioffi, dimostrando reattività e concentrazione. Sempre preciso nelle uscite alte, ha trasmesso sicurezza a un reparto difensivo spesso sotto pressione. Nonostante il gioco del Carpi fosse volto alla difesa e alla ripartenza, Sorzi è stato il vero protagonista, permettendo ai suoi di portare a casa un punto prezioso in trasferta. MURO

FLOP

Piccoli (Rimini): Giornata da dimenticare per il centocampista del Rimini, che ha faticato a trovare spazio e tempi giusti contro la difesa avversaria. Nonostante alcuni tentativi di smarcarsi, è spesso risultato isolato e poco coinvolto nella manovra offensiva, non trovando allo stesso tempo ritmo nel gestire la manovra. Anche i pochi palloni gestiti non hanno portato pericoli, complici scelte di gioco prevedibili e una condizione atletica apparsa appannata. FUMOSO

Gerbi (Carpi): La punta del Carpi ha deluso le aspettative, mancando l'impatto necessario per impensierire la difesa del Rimini. Nel primo tempo, si è visto poco, fallendo i movimenti di raccordo tra centrocampo e attacco e non sfruttando alcune potenziali occasioni in ripartenza. Al 20', un tentativo di tiro è stato neutralizzato dalla retroguardia avversaria, ma è stato uno dei pochi momenti in cui è apparso coinvolto. La scarsa lucidità nella gestione della palla e l'incapacità di fare salire la squadra nei momenti di pressione hanno pesato sull'economia della gara. OPACO


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