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SPAL, Dossena: "Ci vogliono gli attributi per uscire da questa situazione"

di Giacomo Principato

Tanti i temi toccati in conferenza stampa da Andrea Dossena, tecnico della SPAL che è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia dell'uscita con l'Arezzo: "Prima di tutto volevo vedere come stavano i ragazzi, dopo la partita e la contestazione. Il Pescara meritava qualcosa in più di noi, ma non c’è stata una differenza così netta. Volevo vedere il loro umore e li ho trovati vogliosi di venire fuori da questa situazione. In questo momento qua viviamo un momento difficile: ci vogliono gli attributi per uscirne, come ci chiedono i tifosi. Dobbiamo essere più concentrati, aver più fame e voglia. Sui calci piazzati dobbiamo essere più presenti, pronti e intuire le intenzioni dell’avversario, posizionandosi bene con il corpo, magari aiutando anche un compagno in difficoltà. Accettiamo le critiche, ma è una squadra che uno con l’altro vuole uscirne fuori. Per farlo però, ci dobbiamo aiutare per primi noi: dai magazzinieri a tutte le altre persone che lavorano quotidianamente al centro sportivo ogni giorno. Dati alla mano siamo una squadra che corre tanto, ma senza fare troppe accelerazioni o decelerazioni. In tal senso abbiamo adottato un metodo di lavoro per cercar di sopperire a questa mancanza, cosa che invece non necessitiamo sul volume dei carichi di lavoro. Stamattina, analizzando i dati in tempo quasi reale, durante la partitella di rifinitura ho visto che sia coloro che avevano la pettorina sia chi era senza, avevano dei buoni valori: questo, come altri, è uno dei segnali positivi che mi arrivano durante la settimana".

Atteso da tre partite nel giro di una settimana il club estense: "Il trittico che ci accingiamo a disputare ci metterà sicuramente alla prova. Da circa due mesi anche gli ultimi arrivati dal mercato stanno lavorando con noi: hanno avuto un naturale tempo di adattamento, fatto di alti e bassi. Non abbiamo una rosa ampia in certe posizioni del campo motivo per cui dobbiamo programmare una partita alla volta, anche in base al tipo di match che andremo a disputare". Chiaro come l'apporto della tifoseria possa essere determinante: "Nel post gara di Pescara abbiamo ascoltato i nostri tifosi che, di cuore e con passione, ci hanno spronato a fare di più. I personaggi più illustri nella storia del calcio sono stati criticati: se vogliamo giocare e far parte di questo mondo dobbiamo accettare questo tipo di situazioni e alzarci principalmente da soli. I tifosi cercano di far sì che la maglia che amano arrivi il più in alto possibile, ci spronano in questo senso. I giocatori con più esperienza ci stanno dando una mano, come Antenucci che è un esempio costante, giornaliero. Anche Bassoli si fa sentire sia durante la settimana sia in partita. D’altra parte, anche i giovani per giocare devono prendersi delle responsabilità e dimostrare di avere una predisposizione e una testa che li può portare a giocare nella SPAL e in generale a rimanere nel mondo del calcio".

I rientri sarebbero ulteriore arma in più per sopperire alle difficoltà e in tal senso arrivano aggiornamenti dall'infermeria: "Bachini, come sapete, è ai box così che nel giro di un mese possa essere in condizione. Gli altri sono tutti a disposizione. Chiaro che la situazione di El Kaddouri va monitorata perché è un giocatore di un altro livello e quindi è importante gestirlo al meglio così da non incappare in ricadute visto che rientra da un infortunio. Bassoli invece è migliorato, per fortuna l’infortunio pare meno grave di quello che sembrava quindi se necessario potrà essere della partita. Radrezza è un ragazzo che è cosciente d’aver giocato sottotono; ultimamente abbiamo avuto un confronto e mi sembra si sia tolto un peso di dosso. Deve avere una testa più leggera senza pensare a chissà quale ricetta speciale per uscire da un momento di appannaggio".

Chiusura dedicata alla tattica e le insidie che l'avversario di giornata può presentare: "Tatticamente proseguiremo con l’idea tattica vista contro il Pescara; mi sembra che i ragazzi lavorino meglio con questo modulo, pur avendo apportato qualche modifica in ottica prossima partita. Errore di Melgrati sul gol? Preferisco che il portiere rischi e aiuti la difesa in qualche situazione pericolosa: dobbiamo avere coraggio e rischiare qualcosa in più. L’Arezzo è una squadra che utilizza vari moduli di gioco, con posizioni fluide per cercare di confondere gli avversari e creare superiorità numerica in mezzo al campo. Negli esterni hanno grande velocità, mezze ali di inserimento e una punta centrale ben strutturata. Abbiamo cercato di preparare tutte le situazioni possibili che potrebbero interpretare così da cercare di portare la partita dalla nostra parte".


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