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Rimini, Cioffi: "Non siate prevenuti verso di me, voglio rimettermi in gioco"

di Valeria Debbia

Renato Cioffi si è presentato quest'oggi quale nuovo allenatore del Rimini: “La cosa che mi preme dire è di non essere prevenuti nei miei confronti perché le persone vanno prima conosciute e poi giudicate. Il presidente non mi conosceva perché nei 18 anni della mia carriera ho lavorato solo nel Centro-Sud. Ma all'età di 35 anni avevo vinto già tre campionati: per allenare in D ho dovuto vincere in Eccellenza, per allenare in C2 ho dovuto vincere in D - Coppa Italia compresa, - per allenare in C1 ho dovuto vincere in C1 - compresa la Supercoppa. Poi ho dato una mano al Padova come secondo. Sicuramente io ho fatto degli errori, non voglio solo giustificarmi e darmi degli alibi, sicuramente ho sbagliato qualcosa, ma quello che posso dire e affermare con orgoglio, e l’ho scritto sul profilo di Whatsapp, che posso andare a testa alta: non ho mai voluto essere collegato a tutti questi faccendieri del calcio che per allenare li aiutano. Siccome io sono testa dura e non voglio compromessi, perché non mi piacciono, sono rimasto da solo. Per poter allenare tra i professionisti ho dovuto vincere e a 36 anni avevo già il patentino di prima, facendo corsi con Inzaghi e Gattuso, con cui ancora mi sento. In carriera sono stato esonerato due volte: alla Cavese in C1 e ad Aversa, nelle altre tre volte ho dato le dimissioni, a Pomigliano ho fatto una scelta sbagliata e mi sono dimesso, tant'è vero che dopo di me ci sono stati altri 4 allenatori".

"Rimini l’ho seguita dal lontano 1982, perché qui è venuto a giocare un mio conterraneo, Nando De Napoli. Da allora mi sono appassionato un po’ a questa squadra e l’ho seguita. Poi qui è venuto a giocare un mio carissimo amico, Alessandro Mastronicola, a cui voglio molto bene, è un ragazzo d’oro. Col fatto che c’era lui ho ricominciato a seguire questi colori. Poi c’è stato un altro evento, cioè Gianmarco Tedesco, che ho fatto esordire in C ed è venuto a vincere il campionato di serie D qui con allenatore Marco Cari, che è stato tra l'altro anche un mio allenatore. L’ultima volta, quando ero a Bellaria per tre mesi e mezzo, spesso venivo a vedere il Rimini. Devo dire la verità: quando sono venuto allo stadio, vedere voi tifosi biancorossi fare le collette, e una l’ho fatta anch’io, per poter portare avanti la squadra. Oggi che c’è una società che ha portato la squadra dai dilettanti nei professionisti senza fare debiti dico teniamocelo stretto, perché di presidenti così ce ne sono pochi. Tanti sono solo chiacchieroni. Oggi fare la Lega Pro non è facile: è il campionato più dispendioso. Io dico che tutte le persone come il presidente qui presente devono essere coccolate perché tanti millantano e po alla fine le società falliscono. Cerchiamo di stare tranquilli tutti quanti. Io quello che posso promettere è il massimo dell’impegno, poi potrò anche sbagliare, ma dateci un po’ di tempo".

"Siamo in ritardo: domani partiamo per il ritiro, ma non sono due settimane piene perché la domenica c’è subito la Coppa Italia, che noi non potremo affrontare al massimo. Nessuno ci terrà a perdere però io devo pensare a preparare la squadra per il 25-26 agosto, quando inizierà il campionato. Io spero che la società mi segua negli acquisti per fare una squadra che deve divertirsi e che ci faccia divertire. L’unico che al 100% vuole vincere nonostante gli errori è il tecnico perché vive sui risultati. Sono venuto qui anche a rimettermi in gioco. Sono convinto che se tutti noi: voi tifosi, quello che vi chiedo è di darci una mano. Solo con voi - tutti quanti insieme - possiamo raggiungere l’obiettivo che può essere la salvezza o un campionato tranquillo od importante. Migliorare quello che è stato fatto, questo secondo me è il nostro obiettivo”.


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