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Pres Carpi: "Tutti conoscevano il significato del voto al merito sportivo"

di Valeria Debbia
Stefano Bonacini

Stefano Bonacini, presidente del Carpi, è intervenuto ai microfoni di OttoChannel.tv: "Le 60 società sapevano che se si fosse votato per il merito sportivo sarebbe stato il Carpi ad essere premiato. E' stato tutto molto chiaro, c'era la possibilità di esprimere la propria opinione e nessuno ha fatto rimostranze. La slide esplicativa è stata proiettata per un quarto d'ora e se qualcuno avesse avuto qualcosa da dire avrebbe avuto il tempo di farlo. Io non ho relazione con alcun presidente di quelli che hanno votato a favore del Carpi. Il voto è stato dato quindi al merito sportivo, non al Carpi. Tutti sapevano cosa votavano e in che modo votavano. Il presidente del Catanzaro, prima di iniziare a votare, ha proprio sottolineato che il Carpi era la squadra con il punteggio maggiore".

"In una situazione economica come quella in cui versa il nostro paese, non si reggono più i numeri nelle varie categorie. Si può passare da introitare 28 milioni in Serie A, 7 milioni in Serie B e 189mila euro in Lega Pro? Voi mi chiedete giustamente il professionismo, gli steward, gli impianti, il rispetto dei pagamenti, ma come fa una squadra di Lega Pro ad avere quel tipo di introito ed avere gli stessi costi di una società di Serie B? Guardiamo in faccia alla realtà. I giovani sono buttati in mezzo a un teatro per il minutaggio e poi quando non hanno più l'età non sanno più cosa fare. Dobbiamo riformare il calcio perché altrimenti non ne veniamo più fuori. Fino a quando c'è una disparità di questa misura, troveremo sempre gente che fallisce. Per tirare via squadre ci vuole coraggio, ma in questo momento Gravina ha un grosso assist. E' il momento della riforma. Come le facciamo? Discutiamone, ma non è più possibile andare avanti così".

"Quintavalli? E' un ragazzo straordinario, ha preso la Reggiana insieme a soci dal fallimento Piazza e siamo in ottimi rapporti. Mi dispiace che ci sia una percentuale così bassa tra di noi. E' chiaro che ognuno di noi farà valere le proprie ragioni, siamo in democrazia ed è giusto che loro facciano ricorso".


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