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Pineto, Tisci: "All'intervallo i miei mi hanno sentito: non li riconoscevo"

di Valeria Debbia
Ivan Tisci

Secondo pareggio di fila per il Pineto, ma una gara incredibile quella esterna di Lucca per gli abruzzesi: andati in vantaggio al 14', tra il 22' e il 27' i biancazzurri hanno subito il tris della Lucchese, per poi accorciare le distanze nella ripresa e chiudere sul 3-3 a sette minuti dalla fine.

"All'interno della stessa partita c'è stata più di una partita. È un po' il bello del calcio: ovvio che per chi fa l'allenatore vivere una partita così rischia di farti perdere qualche anno di vita, sempre in maniera metaforica, però alla fine ci portiamo a casa questo punto, che credo che per tutto quello che si è visto all'interno di questa partita è anche forse meritato - ha spiegato in sala stampa mister Ivan Tisci. - Se non ci fossero stati quei sette minuti diciamo di follia, dove forse abbiamo peccato di una cosa che non si deve mai fare nel calcio, di quella presunzione pensando che, visto che prima del gol eravamo padroni del campo, dopo aver fatto gol fosse una partita semplice e alla prima loro ripartenza sono stati molto bravi anche loro a fare un bel gol. Dal gol in poi c'è stato veramente un blackout dove invece di di essere lucidi e capire che comunque bisognava continuare a fare quello che stavamo facendo, abbiamo perso un po' le distanze e siamo stati puniti in altrettante situazioni create da loro quindi nella seconda parte del primo tempo ero molto molto arrabbiato e a fine primo tempo i ragazzi mi hanno sentito ma perché non li riconoscevo. Sapevo che i miei ragazzi non erano quelli: avevo detto a loro che dovevano iniziare a rifare quello che avevano fatto all'inizio e che le possibilità di riprendere la partita c'erano perché così come erano stati bravi loro, potevamo farlo anche noi e devo dire che nel secondo tempo si è visto".


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