Pianese, Prosperi: "Etichettati come cenerentola, dobbiamo smentire i pronostici"
Fabio Prosperi, allenatore della Pianese, è intervenuto a TMW Radio durante la trasmissione A Tutta C.
Questa stagione poteva essere complicata e invece siete in zona playoff. Che bilancio fa di queste prime tredici giornate?
“Purtroppo il campionato non è finito, altrimenti staremmo festeggiando. Il percorso sarà ancora tortuoso. Io ho dei ragazzi in gamba, il nostro nucleo è ancora quello della Serie D e il gruppo è molto giovane. Nel lungo il campionato sarà duro, come lo è stato fino ad adesso. Per fare risultato dobbiamo lavorare al limite della perfezione, perché in questa categoria quando sbagli qualcosa lo paghi. Ad Ascoli per esempio abbiamo perso per un autogol, così come contro il Pescara. Anche contro la Torres abbiamo fatto settanta minuti ottimi, ma due disattenzioni ci sono costate caro. Nelle tredici partite finora giocate abbiamo dimostrato di essere sempre presenti e questo è un aspetto positivo. Dobbiamo però ancora fare tanti punti”.
Questo weekend vi attende una sfida complicata contro la Vis Pesaro, reduce dalla vittoria contro il Pescara. Cosa si aspetta?
“Abbiamo fatto una settimana molto regolare e dobbiamo lavorare e basta. La Vis è una sorpresa, ma hanno elementi come Nicastro, Paganini e Tonucci che hanno grande esperienza. Vengono da tre vittorie di fila e hanno perso solo tre partite. In più hanno battuto il Pescara e stanno facendo un grandissimo campionato. Per noi sarà una partita difficilissima, così come lo sono state tutte quelle finora disputate e così come saranno tutte le altre fino alla fine”.
Il Girone B ha dimostrato di essere il più equilibrato. C’è però una favorita o sarà tutto indeciso fino alla fine?
“Il Pescara anche in dieci uomini contro la Vis Pesaro ha giocato una grande partita, non penso possa subire il contraccolpo. Loro sono giovani, ma hanno già esperienza. È una squadra frizzante e di gamba, mi piace molto. Poi è normale che anche Ternana, Torres ed Entella siano ottime squadre. Pure la Spal è forte e nonostante la classifica penso abbia l’organico più importante del girone. È incredibilmente giù ma credo che risaliranno, così come l’Ascoli. Lo stesso Milan Futuro ha dei ragazzi che, per le qualità che hanno, ritengo siano di passaggio in questa categoria. Negli altri gironi ci sono squadre che possono ammazzare un po’ di più il campionato. Nel Giorne B invece è impossibile fare previsioni, sia per la lotta campionato che per la lotta salvezza. Noi eravamo stati etichettati come la cenerentola del campionato e nessuno si poteva aspettare diciassette punti. Dobbiamo lavorare per smentire i pronostici di inizio campionato”.
Come vede il progetto secondo squadre?
“È un progetto interessante, perché vedere questi giovani da vicino ti fa rendere conto del fatto che hanno delle qualità incredibili. L’Atalanta per esempio ha giocatori che hanno già fatto questa categoria, mentre il Milan no. In Serie C non c’è mai una squadra allo sbando e se non si è mentalizzati per fare un campionato vero si può incappare in delle difficoltà. Per la Juventus il Girone C può incidere perché è molto difficile, anche se vedo qualche squadra con qualche problema in più, sia all’interno del campo che fuori dal campo. Il problema ad ogni modo può essere l’adattamento ad un campionato vero e complicato, in cui le partite sono tutte difficili. Bisogna far entrare i ragazzi nell’ottica che è tutto più difficile rispetto alla Primavera”.
Si sta avvicinando il mercato. Ha fatto delle richieste alla società?
“Il mercato io non lo faccio assolutamente. Si parla chiaramente con il direttore per capire dove poter integrare qualcosa, ma è lui poi ad agire. I giocatori li conosco quando li vedo, a me piace allenare. Il direttore magari mi fa delle proposte e ascolta il mio pensiero, ma lavorando insieme da tre anni sa quali sono le caratteristiche che cerco”.
Come si sente cambiato nel suo percorso?
“Credo che se uno non cresce giorno dopo giorno è un pazzo, perché altrimenti le esperienze non servono a nulla. Io ho vissuto delle stagioni in Eccellenza complicate, dove sono stato magari esonerato senza motivo. Sono però lo stesso di quando ho iniziato a lavorare con i ragazzi, cerco solo di sbagliare il meno possibile. A Vastogirardi ho vissuto due anni fantastici, siamo riusciti a mantenere la Serie D in un paesino di seicento abitanti. Lì tra l’altro ho conosciuto Cangi, che mia ha poi voluto a Piancastagnaio. Con la Pianese l’obiettivo era i playoff, ma alla fine abbiamo ci siamo messi alle spalle squadre come Grosseto, Livorno e Gavorrano. È stata una bellissima esperienza. Il direttore si prende i miei pregi ed i miei difetti, ormai ci conosciamo bene”.