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Lucchese, Gorgone sbotta: "In C serve il VAR. Niente malafede ma terzo arbitraggio sbagliato"

di Sebastian Donzella

Non ha peli sulla lingua Giorgio Gorgone, tecnico della Lucchese, dopo il pari contro la Pianese. Queste le sue parole in conferenza stampa: "Non ho interesse a parlare della partita, è il terzo arbitraggio che sbagliano. Sbagliano sempre tanto, sicuramente non sono simpatico, sicuramente non è simpatica la Lucchese ma il rigore di Sabbione che ha riaperto la gara è inesistente. In più c'è un fuorigioco netto, c'è il mani di Catanese, non viene fischiato un fallo sulla ripartenza. Faccio i complimenti alla Pianese perché è una squadra neopromossa e darà filo da torcere ma questa partita era chiusa, morta, sepolta. Ed è stata riaperta per un rigore inesistente e pareggiata per un gol casuale. Merito a loro che l'hanno ripresa però è bene che iniziamo a chiamare le cose con il proprio nome. Non sono l’allenatore più forte del mondo ma questa squadra lotta, gioca, crea occasioni: a un certo punto li abbiamo schiacciati. Ma se gli episodi vengono ribaltati per errori bisogna essere più attenti. Non penso alla malafede anche se a caldo posso pensarla ma subito dopo assolutamente no.

Ma questo VAR lo vogliamo fare per le squadre di serie C o vogliamo continuare a far diventare la serie C un campionato così anonimo? Come noi guardiamo sull’iPad le le immagini, le possono guardare anche gli arbitri. La partita era chiusa a fine primo tempo col risultato di 3-1, poi rigore inesistente: tutto questo per quale motivo? Perché la Lucchese non è il Catania e per Catania intendo una squadra a caso con quel bacino d’utenza? A che livello bisogna avere più attenzioni? Qui non c’è malafede sicuramente e allora bisogna porre dei rimedi perché qui ci sono allenatori che lavorano, giocatori che lavorano, magazzinieri, direttori sportivi, dirigenti segretari che lavorano. E allora bisogna un attimino trovare una soluzione perché gli errori incominciano a essere grossolani visto anche che questo è un campionato seguito perché ci sono piazze blasonate.

Mi sembra un gioco semplice di potere che l’allenatore non può mancare di rispetto al direttore di gara, mi sembra che è diventato come lo scolaretto con i professori. Ma io che ogni settimana mi gioco la vita posso arrabbiarmi un pochettino se per me il rigore non c’è se c’è il mani di catanese e se c’è un fuorigioco? Facciamo qualcosa per questa categoria perché ci sono i presidenti che investono, ci sono le tifoserie".