Il miglior allenatore del Girone B: Marco Marchionni, un 2025 da incorniciare
Un passo indietro per farne due avanti, anzi tre. Perché il sogno di una doppia promozione, oggi, è tutt’altro che astratto: lo dice la classifica, lo racconta il campo, lo certifica un percorso costruito con coerenza e continuità. È il 2025 di Marco Marchionni, l’anno della sua piena consacrazione.
La scelta di scendere di categoria, accettando la Serie D, è stata prima di tutto una sfida personale. Una scommessa vinta con il Ravenna FC 1913, portato ai playoff al termine di un campionato complesso e altamente competitivo, segnato dal duello costante con l’SS Arezzo. Poi il ripescaggio, il ritorno tra i professionisti, e un’altra metamorfosi: quella di una squadra che non si è limitata a sopravvivere in Serie C, ma che ha immediatamente assunto un’identità forte, riconoscibile, ambiziosa.
Per Marchionni, a 45 anni, è il punto più alto di un percorso tecnico non lineare. A Foggia non aveva avuto il tempo di incidere, a Potenza non era riuscito a lasciare un’impronta profonda. A Ravenna, invece, ha trovato il contesto giusto e il tempo necessario per costruire. E ha ripagato la fiducia con un lavoro metodico, quasi artigianale, fatto di scelte nette e idee chiare.
Il marchio di fabbrica è evidente: 3-5-2 offensivo, baricentro alto, aggressività, capacità di rimontare e di colpire nei momenti chiave. Non è un caso se il Ravenna vanta uno degli attacchi più in forma del Girone B. L’esperienza dei senatori ha inciso, certo – profili che con questa categoria “non c’entrano nulla” per storia e curriculum – ma il vero valore aggiunto è stato l’equilibrio tra affidabilità e crescita. Marchionni ha valorizzato uomini e contesto: dalle certezze del gruppo storico, fino ai giovani che stanno emergendo partita dopo partita.
Cristian Spini, arrivato dal Trapani con qualche incognita, è diventato un riferimento offensivo. Tommaso Di Marco ha trovato spazio e continuità in mezzo al campo. Scaringi si è imposto in difesa con personalità. Il Ravenna è oggi un laboratorio tecnico, un cantiere aperto che però produce risultati immediati.
I numeri spiegano più di ogni narrazione: dopo 18 giornate di Serie C, i 41 punti raccolti non sono frutto del caso, ma la conseguenza diretta di un progetto solido. Nel solo anno solare 2025 le sconfitte complessive sono appena sette, includendo anche Coppa Italia e playoff. Una continuità impressionante, costruita “mattone dopo mattone”.
Il Ravenna di Marchionni è una squadra esperta, sì, ma soprattutto una squadra allenata. Sa soffrire, sa colpire, sa adattarsi. E oggi può permettersi di guardare in alto senza timore reverenziale. Se il sogno della doppia promozione è diventato tangibile, il merito è anche – e soprattutto – di un tecnico che ha scelto di ripartire dal basso per riscrivere il proprio percorso.