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Gubbio, Signorini: "Si parla di stagione fallimentare, in realtà non è così"

di Marco Pieracci

Il capitano del Gubbio Andrea Signorini ha parlato ai microfoni di gubbiofans.it della stagione da poco conclusa con l'eliminazione dai playoff per mano del Pescara: "In tanti hanno parlato di grande delusione. Forse perché siamo usciti al primo turno. Si é parlato addirittura di una stagione fallimentare. In realtà non é così. Non bisogna dimenticare che siamo arrivati al quinto posto facendo un grande campionato. É vero, ai playoff abbiamo toppato alla prima partita, però ormai si sa che i playoff sono particolari e con un tiro puoi prendere un gol: così é successo a noi contro il Rimini. É anche vero che in campionato abbiamo perso diversi punti per strada, si poteva fare un qualcosa in più, ma non possiamo dimenticare che il piazzamento é stato ottimo, tra i migliori degli ultimi dieci anni per il Gubbio". 

Sulla Carrarese vincitrice dei playoff: "Devo dire che ho sempre pensato che é una grande squadra perché hanno portato avanti un progetto mantenendo una buona ossatura e facendo inserimenti di spessore, ma soprattutto con l'arrivo dell'allenatore Calabro ha ingranato una marcia in più. Da terzi in classifica hanno avuto un buon vantaggio e in più sono stati anche davvero bravi. Inoltre ci vuole anche un pizzico di fortuna perché il Vicenza é arrivato alla finale playoff un po' menomato da infortuni e squalifiche. Senza nulla togliere alla Carrarese, anzi complimenti a loro. E aggiungo: tolto il Cesena, tra le squadre che abbiamo incontrato durante la stagione, dico che proprio i marmiferi erano tra i più forti".

Le differenze tra Torrente e Braglia: "Dico che sono due allenatori vincenti. Braglia in carriera ha vinto tanto e ci ha dato tanto. La stessa cosa posso dire di Torrente. Di loro, da parte mia, ho solo ricordi positivi perché posso dire che a livello personale sono state sempre delle persone oneste. Alla fine d'altronde i risultati contano. Fondamentalmente abbiamo fatto i playoff a Gubbio con loro, da tanti anni mancavano. Senza poi dimenticare in quale dimensione siamo: a Gubbio c'è una società che non vuole fare delle spese al massimo perché é giusto che sia così, pertanto non é così semplice disputare dei campionati di vertice. Eppure ci siamo riusciti lo stesso. Braglia ha dato le dimissioni perché ha ritenuto che é finito un ciclo, come del resto ha fatto il diesse Mignemi. Dispiace perché avevano lavorato bene. Ne prendiamo atto. Adesso spetterà alla società trovare una nuova figura giusta. Lo dovrà fare a breve perchè c'è da programmare sia la preparazione sia il mercato estivo".

Infine sul nuovo direttore sportivo Degli Esposti: "Non lo conoscevo e ancora in verità nemmeno ci siamo sentiti. Ma credo che adesso sia impegnato in altre cose, in primis dovrà trovare il nuovo allenatore e insieme dovranno fare le prime valutazioni. Serve sinergia tra tecnico e ds, altrimenti non ha senso". 


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