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Campobasso, il Molinari in vetta: "Un campo così non si improvvisa"

di Valeria Debbia
Stadio Molinari (Campobasso)
Stadio Molinari (Campobasso)

C’è un campo da calcio, nel cuore del Molise, che ha saputo trasformare ogni partita in un atto di rispetto verso il gioco. È il manto erboso del Molinari di Campobasso, proclamato ufficialmente dalla Lega Pro il migliore terreno di gioco del girone B di Serie C per la stagione 2024/2025. Unico. Inarrivabile. Invidiato.

Lo ha annunciato con una nota ufficiale il presidente della Lega Pro, Matteo Marani, conferendo al Campobasso FC un riconoscimento che va ben oltre i 10.000 euro previsti dal premio: è il tributo a un’eccellenza silenziosa, a un lavoro che raramente conquista le prime pagine, ma che costruisce, zolla dopo zolla, l’idea stessa di professionalità.

Un campo così non si improvvisa. È frutto di ogni alba passata qui, con ogni condizione meteo, ogni imprevisto, ogni sfida. Perché noi, a Campobasso, crediamo che il rispetto del gioco passi anche – e forse prima di tutto – dal rispetto per il campo”, afferma con orgoglio il Responsabile del campo Goffredo Iorio, artefice insieme ai collaboratori Antonio Barattini Cristian Bagnoli di quello che ormai non è più solo un terreno di gioco, ma un simbolo di identità e appartenenza.

Il Molinari è stato l’unico campo dell’intero girone B a ricevere elogi unanimi da parte delle terne arbitrali e degli avversari, giornata dopo giornata. Nessuna sbavatura, nessuna dimenticanza, nessuna concessione al caso: ogni zolla racconta di una dedizione maniacale, ogni linea tracciata parla di passione, competenza, cura.

È una grande soddisfazione per l’intero Club rossoblù, che chiude la regular season con un riconoscimento raro e prestigioso, frutto del lavoro collettivo ma anche dell’ossessione sana per il dettaglio. Quella che fa la differenza tra un buon campo e un campo esemplare.

Nel silenzio delle prime ore del mattino, prima ancora che si accendano i riflettori e che il pallone inizi a rotolare, c’è chi lavora perché tutto sia perfetto. E da oggi, l’Italia del calcio lo sa.


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