Ascoli, Tomei: "Campobasso perso tempo sistematicamente. Tifosi amareggiati? Giusto"
L'Ascoli chiude il 2025 con un pareggio, il secondo 0-0 di fila, questa volta in casa contro il Campobasso. I bianconeri non sono quindi riusciti a sfondare la difesa dei lupi molisani, una squadra che ha puntato tutto sulla grinta e sul gioco ostruzionistico. È però mancato anche qualcosa sul piano del ritmo. In sala stampa mister Francesco Tomei giustifica così il risultato ottenuto dai suoi: "Sicuramente nel primo tempo non abbiamo avuto il ritmo necessario, siamo stati un po' troppo leziosi, con una giocata di troppo e qualche scelta sbagliata al limite dell'area. Nel secondo tempo, invece, siamo usciti con un altro atteggiamento: abbiamo creato tanto, schiacciato il Campobasso nel loro terzo di campo, con diversi cross e situazioni pericolose. Non siamo stati né bravi né fortunati a dare la zampata vincente, ma ai ragazzi non posso rimproverare nulla: hanno dato il massimo, nonostante qualche piccolo problemino fisico. Chi ha giocato ha fatto bene. Il rammarico rimane, perché queste sono partite che bisogna cercare di vincere per rimanere attaccati al gruppo di testa. L'unica cosa che mi dispiace è dover giocare contro una squadra che si chiude bassa e perde tempo in modo sistematico. Non so quanto sia stato il tempo effettivo, ma tra rinvii, punizioni e ostruzionismo credo sia stato pochissimo. Questo spezza il ritmo, però i ragazzi hanno dato tutto".
Manca sempre quel qualcosa: il tiro da fuori, la precisione sui corner, sui calci piazzati. "Perché? Abbiamo tirato diverse volte da fuori, qualcuno è stato rimpallato, come quello di Oviszach fermato sulla linea. Ci sono state situazioni, ma giustamente bisogna essere più cattivi. Creiamo le occasioni perché abbassiamo le squadre e giochiamo al limite della loro area, ma serve maggiore precisione e qualità nell'entrata in zona gol. A volte la voglia di vincere ti porta a forzare, però ribadisco: ai ragazzi non posso dire nulla, mettono sempre il massimo. Questa deve essere una crescita: capire che il massimo non sempre basta. Occorre essere più puliti, più determinati, prendersi la responsabilità dell'uno contro uno al limite dell'area per scardinare blocchi bassi. È un lavoro che dobbiamo continuare a fare per migliorare. Faccio fatica a rimproverare i ragazzi perché danno tutto, ma è giusto riconoscere i limiti e lavorarci sopra senza caricarli troppo. Devono giocare sereni, a cuore libero, senza paura di provare il dribbling o di saltare l'uomo".
Il Campobasso si è buttato a terra spesso, ha perso tempo, ma l'Ascoli ha dato un esempio di correttezza: "Assolutamente sì. Dico sempre ai ragazzi di non cadere in queste provocazioni, perché ti fanno perdere lucidità. Devi rimanere focalizzato su ciò che devi fare. Noi non lo facciamo, non è nel nostro modo di pensare: cerchiamo sempre di giocare a calcio. Se gli altri scelgono di perdere tempo è una loro decisione, ma limita lo spettacolo e il ritmo. Quando vedo queste cose, invito solo i ragazzi a concentrarsi sul gioco, sul fare gol e sul vincere la partita. Perché se segni, magari il tempo non lo perdono più".
Finisce il girone d'andata, il ritorno inizia il 3 gennaio e nel frattempo si apre il calciomercato: "Se abbiamo già individuato cosa serve a questo Ascoli per essere ancora più forte? Sì, ne parliamo quotidianamente con il direttore. Cerchiamo di apportare tasselli funzionali se ci sarà l'opportunità. Stiamo lavorando, ma senza pressione: se individuiamo qualcosa che ci migliori davvero, proveremo a concretizzarlo".
Per la prima volta si sono sentiti qualche coro e malumore nei confronti del tecnico da parte dei tifosi: "Se è giustificato, ingeneroso o semplicemente dovuto all'amarezza per la mancata vittoria? Capisco benissimo i tifosi. È giusto che siano amareggiati: noi per primi vogliamo vincere, e anche loro. Un po' di nervoso ci sta, ma vedo sempre uno stadio positivo che applaude i ragazzi. Questo per me è la cosa più importante".