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Trento, Disanto: "Vogliamo i playoff, qui si può fare benissimo calcio"

di Giacomo Principato

Francesco Disanto, attaccante del Trento, è intervenuto nel corso di “A Tutta C” a TMW Radio per commentare vari temi.

Lei spazia molto nel reparto offensivo, ma dove preferisce giocare?
“Se dovessi dare una preferenza direi l’esterno per le mie caratteristiche. Sono comunque a completa disposizione del mister. Il nostro è un allenatore molto preparato e che chiede anche molto in fase difensiva”.

Lei parlò benissimo di Tabbiani? Conferma quello che ha detto?
“Non lo conoscevo di persona, ci avevo solo giocato molto bene. Confermo comunque quello che aveva detto e lo confermano anche i risultati. Bisogna continuare a lavorare come stiamo facendo”.

L’obiettivo è fare un campionato di alta classifica?
“Non era nei piani iniziali. L’intenzione della società era quella di fare un campionato importante ma non da vertice. Si punta a raggiungere un buonissimo piazzamento nei playoff. È anche uno stimolo in più. L’obiettivo è migliorare la posizione conquistata lo scorso anno dal Trento”.

Prima volta nel girone A per lei, che idea si è fatto?

“Ti dico che mi sta piacendo. È un girone complicato, ho visto che tante squadre sono molto organizzate e per questo è difficile vincere contro tutte. Mi ha sorpreso soprattutto l'aspetto organizzato nelle gare che abbiamo affrontato”.

Dopo la prima in cui avete perso avete fatto un ottimo cammino, da cosa dipende?

"Questo lo dicono i risultati. Penso che l’aspetto principale di tutto questo sia proprio il gruppo, qui tutti si vogliono bene. Tutti danno e fanno qualcosa per portare a casa i punti”.

Come mai ha scelto di andare al Trento?

“Tutti quelli che ho chiamato che avevano giocato al Trento me ne hanno parlato benissimo. È una società che da grandi stimoli. Questo è bello perché siamo tutti uniti. Ho scelto Trento perché mi hanno detto che era un posto dove si poteva fare benissimo calcio”.

Di Carmine è l’uomo in più per voi?

“Hai toccato un argomento e una persona con cui ho legato tantissimo da quando è arrivato. Lui è una bellissima persona. Dal punto di vista del calcio la sua carriera parla per sé. Vederlo lottare su ogni pallone ti da sempre quel qualcosa in più”.

Adesso arriva un calendario complicato, arrivate consapevoli della vostra forza?

“Ci arriviamo consapevoli. Non bisogna fare, però, l’errore di sfociare nella presunzione. Con il lavoro e l’abnegazione da parte di tutti possiamo continuare a toglierci varie soddisfazioni: Per il calendario vi posso dire che tanto in Lega Pro puoi vincere e perdere contro chiunque”.

Per la sua carriera Siena quanto è stata importante?

“Siena per la mia carriera è stata davvero importante. Lì mi è stato ridato quello che avevo perso. Sono andato lì per giocare la Serie D ma mi hanno confermato anche in C. Sono stati anni davvero importanti per me. È un grosso rammarico per come è finita ma devo solo ringraziarli perché se non fosse per loro magari non sarei nei professionisti”.

Tabbiani ha detto che l’obiettivo è riportare la gente allo stadio, è d’accordo?

“L’entusiasmo è quel qualcosa che ti può far dare qualcosa in più. Qui il basket e la pallavolo sono in massima serie e quindi si è un po’ divisi. Proprio per riportare tutti è importante fare questo campionato come lo stiamo facendo”.