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Top & Flop di Lumezzane-AlbinoLeffe

di Francesco Moscatelli
Malotti, TOP Lumezzane

I gol al 93' sono esaltanti per tutti tranne che per una categoria definita: i cronisti. Prendi tutto l'armamentario di frasi fatte sullo 0-0, sul pareggio ad occhiali, sul non farsi del male e tutta la pletora dei 6 politico da regalare a destra e a manca. Poi arriva Iori, il solito Iori, a pescare Malotti, il solito Malotti e quello 0-0 che non era certo sogno ma solida realtà diventa 1-0. E tutte le carabattole di luoghi comuni vengono raccolte in un telo e si deve raccontare tutto da capo. Di un Lumezzane che non ha mai impegnato realmente Marietta ma la cui manovra più strutturata ha portato alla rete decisiva; di un AlbinoLeffe che, con troppi uomini non al meglio, ha provato con le ripartenze ma il vivere troppo di fiammate stanca. Nelle gambe e soprattutto nella mente. E' così che nascono le distrazioni fatali...

Vediamo ora coloro che, a nostro avviso, sono risultati essere i migliori e i peggiori nella partita disputata questa sera allo Stadio "Tullio Saleri" di Lumezzane.

TOP:

Iori-Malotti (Lumezzane): che siano stati questi due a confezionare l'azione che ha portato alla rete decisiva non è assolutamente un caso. Mattia Iori, tornato in Valgobbia dopo il prestito semestrale di Arezzo, sta rapidamente diventando un fattore per la squadra di Franzini. Spina nel fianco sulla corsia mancina, l'ex-Pergolettese festeggia il proprio compleanno con una prova di grande generosità, producendo cross a ripetizione e confermando anche solo la prova, altrettanto convincente, di otto giorni in quel di Meda. E se Iori festeggia il proprio genetliaco con un assist e una prestazione importante, Malotti entra nel tabellino portandosi dietro un rinnovo contrattuale che guarda lontano. In rossoblu fino al 2026 Iori, fino al 2027 Malotti: è un Lumezzane che sta costruendo solide basi. E lo fa partendo da giocatori che, lo si vede ad occhio nudo, in questo momento sembrano avere qualcosa in più. PRESENTE E ANCHE FUTURO

Zoma (AlbinoLeffe): il buon Mustacchio, a precisa domanda, aveva risposto in termini sinceri. E Mustacchio di giovani nella sua carriera qualcuno lo deve aver visto. ""Momo" è un ragazzo d'oro a livello caratteriale oltre ad avere una esplosività in accelerazione non comune, ha una concentrazione incredibile che lo rende performante nel tempo e il futuro così è tutto dalla sua parte". Non che il campo debba confermare la veridicità di un giudizio autorevole come quello di Mustacchio, ma quelle considerazioni si esplicano metro per metro, zolla per zolla. Anche duello su duello, visto che anche oggi Zoma ha preso una sequela impressionante di colpi su tutto il corpo (da Pogliano in particolare), il trattamento spiccio riservato ai sorvegliati speciali. Eppure mai una reazione, mai una stizza, ma quasi la consapevolezza che gli attaccanti più bravi debbano portarsi dietro la croce della sofferenza, oltreché dei parastinchi di buona fattura. Non è arrivata quest'oggi la rete per il gioiellino meratese anche perché un baricentro via via più basso lo ha tenuto lontano dalla porta, forse a tratti anche troppo. Però la voglia, la disciplina, il senso del dovere anche all'interno di una categoria che comincia a stargli giustamente stretta (ma, di convesso, un altro anno in serie C lo sta strutturando ancora di più e questo è solo un bene, per l'AlbinoLeffe ma anche per il ragazzo) lo confermano come un elemento esemplare per una Serie C che, checchè ne dicano, sa crescere e sa valorizzare. Senza speculare. DA APPLAUSI, CON O SENZA RETE 

FLOP:

Tenkorang-Ferro (Lumezzane): prova non troppo luccicante sia per il centrale novarese sia per l'esterno-seconda punta cremonese, autore quest'ultimo di un ottimo mese di ottobre. Il vantaggio acquisito a tempo scaduto è sempre travolgente a livello emotivo, costituendo una "botta" positiva per il morale di una nuova settimana che si apre. A livello razionale, Franzini dovrà fare un po' il pompiere perché, al di là di un ottimo quinto posto figlio di un lavoro evidentemente profondo, è un Lumezzane che ha anche rischiato di perdere visto che, se nella manovra i valgobbini si sono fatti preferire, le occasioni relativamente più nitide le hanno invece prodotte i seriani che hanno pure colto un palo esterno. Dunque, se la sincerità del giudizio ha la pretesa di non cambiare tabellini già scritti nero su bianco, si è trattato di una gara che avrebbe dovuto/potuto finire in pareggio: nessuno avrebbe di questo recriminato. L'asse vincente di due giocatori in formissima e una difesa nell'occasione un po' imbalsamata hanno deciso tutto. Anche, inevitabilmente, le parole di commento. L'EPISODIO DIVIDE I BUONI DAI CATTIVI. MA CI SONO BUONI E CATTIVI?

Il finale di gara...ancora una volta (AlbinoLeffe): alla fine ci stava il canovaccio tattico. Non è mica un reato scegliere di giocare sulle ripartenze, forti anche di alcuni ingressi che hanno conferito nuova verve (come Zanini, sempre più piacevolmente nel vivo delle rotazioni dopo l'infortunio) nelle verticalizzazioni seriane. E' un reato invece perdere così tanti punti a tempo scaduto. O meglio, si torna a casa con zero punti anziché uno, ma queste beffe finali, più che la classifica, sono dei sconquassi morali dai quali è sempre più difficile risollevarsi. Non fai tempo ad apprezzare la vittoria, non bella ma di cuore e di carattere, contro l'Union Clodiense e finisce a dover salire a capo chino sul pullman di ritorno. Con una settimana davanti a chiedersi perché. E' un AlbinoLeffe che vale più dei diciassette punti in classifica, ma farsi bucare in quel modo a difesa schierata (e Marietta, a ragione, si arrabbia nell'occasione) è davvero un brutto modo per farsi male, un brutto modo per non far decollare un campionato in cui questo gruppo, oggettivamente, potrebbe ampiamente dire la sua. VERTAINEN E I SUOI FRATELLI


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