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Pres. Olbia: "Rosa molto lunga, difficile pensare a ulteriori entrate"

di Marco Pieracci

Nel corso di Olbia Monday Talk su Gallura Live, è intervenuto il presidente dell'Olbia Alessandro Marino che, dopo un'analisi sulla gara di ieri ("Lo step da fare per vincere queste gare è di imparare a leggere meglio i momenti della partita, a essere più concreti o "sporchi" in determinate fasi della partita che lo richiedono e saper utilizzare meglio le nostre qualità tecniche quando è il momento giusto"), ha tracciato un bilancio sul 2020 da poco trascorso: "Penso che sia stato un anno positivo in quanto la media punti è stata sostanzialmente da playoff e perché siamo riusciti a far esordire tanti ragazzi di Olbia e della Gallura cresciuti nel settore giovanile, da Demarcus a Secci, passando per Occhioni, Belloni e Di Paolo. Sicuramente è stato fatto un passo in avanti in termini di consapevolezza e progettualità, ma manca ancora qualcosa a livello mentale e di personalità per arrivare a occupare zone di classifica più alte. Ci stiamo lavorando. Non dimentichiamo, inoltre, che si è chiuso un quinquennio durante il quale abbiamo formato e valorizzato calciatori per le categorie superiori. Basta guardare le recenti cronache di Serie B per accorgersi del rendimento di Ogunseye al Cittadella. L'Olbia ha saputo ritagliarsi con merito questo ruolo nel panorama nazionale, adesso deve compiere un altro step per accostare alla qualità formativa e del gioco espresso in campo anche il conseguimento di risultati più prestigiosi".

Chiaro che il tema caldo è poi il mercato: "Devo dire che le condizioni sono molto diverse da quelle dello scorso anno, quando sapevamo che qualcosa mancava alla rosa e dove avremmo dovuto intervenire. Quest'anno disponiamo di una rosa molto lunga, nella quale diversi giocatori hanno avuto sinora poche chance per mettersi in mostra. Ritengo sia difficile, quindi, a queste condizioni, pensare a ulteriori entrate. Rimane prioritario il fatto che chi gioca nell'Olbia deve dimostrare di avere la mentalità giusta, a prescindere dagli obiettivi. Se poi ci fosse qualcuno che non è soddisfatto, deve solo alzare la mano e lo accontenteremo per trovare soluzioni alternative. In quel caso, ragioneremo per fare qualche entrata".

Nota conclusiva, sulla governance della Lega Pro e sulle elezioni di domani: "Credo che queste elezioni debbano andare nel segno della continuità in quanto il lavoro di Ghirelli per la Lega Pro ha portato buoni risultati e non è ancora terminato, così come quello di Gravina alla presidenza della FIGC. Ciò che non è ancora stato fatto riguarda le riforme strutturali. Il Covid ha ritardato il processo di attuazione, ma adesso è giunto il momento di accelerare. Non è più possibile pensare di risolvere i problemi del calcio con interventi palliativi, dobbiamo ripensare il sistema perché altrimenti molti club non riusciranno a sopravvivere in una fase di grande incertezza e sofferenza. Vorrei quindi sottolineare ancora una volta quanto sia importante che le istituzione regionali e nazionali stiano vicine alle società di Serie C, anche perché le difficoltà vissute sono simili a quelle dei settori della ristorazione e del turismo. I costi per i club sono lievitati a fronte di ricavi a cui abbiamo dovuto rinunciare per far fronte all'emergenza. In un calcio come il nostro che non gode di introiti da diritti televisivi, questi aggravi rendono il peso insostenibile".


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