Pres Lecco: "Non ho intenzione di vendere, per 2 anni parlo di compartecipazioni"
Lunghissima l'intervista concessa da Aniello Aliberti, presidente del Lecco, dalla sua azienda di Grassobbio, come raccolto dai colleghi di LeccoChannelNews.
Si parla anche dell'interesse degli imprenditori verso la società bluceleste: "Arrivano costantemente richieste d’informazioni per subentrare nella compagine azionaria, ma a oggi nessuno è arrivato almeno alla due diligence. Mi chiedo cosa chiamino a fare: qualcuno è arrivato dagli Stati Uniti e ha mandato svariate e-mail, aspetto ancora la chiamata del suo avvocato italiano. Il mio massimo piacere sarebbe nell’avere un imprenditore locale con me: se ci fosse bene, ma in caso contrario non cambierebbe assolutamente nulla perché io ho preso l’impegno con la volontà di mettere soldi. Non ho nessuna intenzione di vendere, parlo di compartecipazioni per i primi due anni: come ho fatto con altre aziende, il primo anno è stato per sanare delle situazioni e assestarsi; sono ben felice di avere una struttura che funzioni, qualcuno che non si è attenuto alle norme di buona educazione è stato mandato via. Solo da una base di governance seria può nascere qualcosa, dal caos no".
Con la Lega c’è un dialogo costante: "Mi sto impegnando per dare il mio contributo alla Riforma Zola e al salary cap, giovedì sarò a Firenze. Matteo Marani lo trovo molto valido: io consigliere? Non amo sgomitare, in Confindustria la gente mi ha voluto. Dopo un intervento in plenaria, che ritenevo tanto giusto quanto normale in difesa della Serie C, mi hanno chiamato 6-7 presidenti – Matteo compreso – per farmi i complimenti. Dopo Lecco-Padova? Non abbiamo fatto finta di niente, ma non abbiamo pestato i piedi perché nel mondo del calcio va così: tutto è stato evidenziato sin da subito dal club manager Vitali, penso ci sia stato un referto abbastanza puntuale dell’osservatore sulla direzione di arbitro e guardalinee".