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Pergolettese, Curioni: "Bisogna anche esser bravi ad accontentarsi del pari"

di Valeria Debbia
Giacomo Curioni

Secondo pareggio nelle ultime tre uscite per la Pergolettese, che ieri era riuscita ad andare in vantaggio dopo neppure 20 secondi sul campo della Pro Patria, ma ha visto il ritorno dei bustocchi che 13 minuti più tardi è riuscita a trovare il gol dell'1-1. Un punto per uno nello scontro diretto per la salvezza e nessuna delle due ha fatto lo scatto necessario per uscire dalla zona playout.

In sala stampa è quindi intervenuto mister Giacomo Curioni: "Abbiamo approcciato benissimo la partita, meglio non si poteva perché siamo andati in vantaggio alla prima giocata con un gran gol di Damiano (Basili, ndr) e poi la Pro Patria ha accusato il colpo e ha commesso tanti errori: lì era il momento di approfittarne per cercare di infierire calcisticamente parlando. Purtroppo alla prima situazione dentro la nostra area di rigore, il calcio d'angolo, abbiamo commesso delle ingenuità e abbiamo preso il pari e lì abbiamo ridato la possibilità agli avversari di prendere fiducia e noi, di conseguenza, siamo passati ad essere quelli più spaventati, soprattutto quando avevamo la palla nei piedi. Infatti tra primo e secondo tempo ho cercato, con l'inserimento di Anelli, di dare coraggio e fiducia quando avevamo la palla nei piedi perché nel primo tempo non lo avevamo fatto bene e di conseguenza subivamo. Nella prima parte del secondo tempo ci siamo alzati e abbiamo comunque tenuto la Pro Patria lontano dalla nostra area. Quando poi loro hanno inserito gli attaccanti, ci siamo un po' riabbassati e abbiamo subito un rigore su cui bisogna verificare poi l'effettivo contatto però è stata una situazione ingenua, anche se siamo stati fortunati. Paradossalmente dopo abbiamo avuto l'occasione di Tonoli su palla inattiva. È stato comunque un punto importante contro una diretta concorrente su un campo difficile: quando non si può vincere e non si offrono delle buone prestazioni o delle prestazioni brillanti bisogna essere bravi a accontentarsi del pareggio".


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