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Padova, la regina d'inverno (imbattuta) del Girone A

di Valeria Debbia

Da un secondo posto alle spalle dell'inarrestabile Mantova, all'eliminazione al secondo turno playoff nazionale per mano del Vicenza (poi finalista ma battuto dalla Carrarese)...al titolo di campione d'inverno conquistato alla penultima giornata di andata ai danni proprio del Lane: questo è il percorso del Padova negli ultimi sette mesi, un percorso che l'ha portato alla vetta del Girone A, con ben 10 punti di vantaggio sulla diretta inseguitrice (l'undici allenato da Vecchi) e addirittura 18 sulla terza classificata (la Feralpisalò).

Insomma, il Padova - già una buona squadra nella scorsa stagione sotto la guida di Vincenzo Torrente (e Massimo Oddo nelle ultime tre gare di campionato e quelle playoff) - ha letteralmente gonfiato le vele con l'avvento di Matteo Andreoletti, verso quella che potrebbe essere la promozione in Serie B.

Ad agosto, il direttore sportivo Massimiliano Mirabelli, in merito all'obiettivo cadetteria, aveva dichiarato: "Andare in B? Il Padova deve farcela, anche se purtroppo è un po’ cambiato il Padova degli ultimi anni in cui era abituato a spendere tanto: oggi ci sono Triestina e Vicenza che spendono tre o quattro volte tanto e noi dobbiamo essere competitivi con questi club, magari facendo dei record anche sotto l’aspetto dei gestionali dato che abbiamo fatto quasi dieci milioni di euro di plusvalenze in serie C, cosa prima forse mai accaduta. Dobbiamo fare di necessità virtù, sappiamo di non avere un budget come le altre e vedremo se con le idee riusciremo a spuntarla. Anche quest’anno cercheremo di dare filo da torcere alle avversarie dopo essere arrivati dietro al Mantova di tre punti: ci riproviamo".

Il rendimento della squadra patavina, con una media di 2.7 e 54 punti totali, non solo sembra proprio essere in linea con l'obiettivo Serie B ma addittura è da record, visto chiudere il girone d’andata a quota 51 (16 vittorie, 3 pareggi e 0 sconfitte) l'ha portata ad eguagliare il record del Catanzaro di due stagioni fa. Sempre a proposito di numeri, nella scorsa stagione il Mantova - poi promosso - di questi tempi viaggiava a 2.47 ed è comunque riuscito a taglire il traguardo (l'anno prima la Feralpisalò viaggiava a una media di 1.90, l'anno ancora prima il Südtirol a 2.44).

L'undici di Andreoletti è l'unico imbattuto (nel Girone C il Benevento ha inanellato ben quattro passi falsi, per la triade del Girone B una sconfitta per Ternana e Virtus Entella, ben tre per il Pescara) ed è quindi in serie positiva in campionato da ben 20 turni consecutivi (tolto il ko di Coppa Italia Serie C col Caldiero Terme negli ottavi di finale): la continuità è fondamentale per questo tipo di impresa e il Padova lo sa bene avendo inanellato prima sei vittorie di fila, poi ancora cinque ed ora - prima della sosta - era pronto a migliorare la striscia di quattro successi consecutivi. 

Altro fattore di notevole importante - e lo avevamo giusto analizzato nella serata di ieri - il rendimento (quasi) equivalente tra casa e trasferta (2.60 la media punti all'Euganeo, addirittura 2.80 lontano dalle mura amiche). Senza dimenticare il secondo miglior attacco del girone (terzo in Serie C, con 39 reti segnate, vicecaponniere Bortolussi già in doppia cifra, 10 gol messi a referto, a quota 6 invece Liguori) e la miglior difesa dell'intera Lega Pro (solo 8 reti subite).

E intanto le feste saranno molto dolci in casa Padova...


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