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Lucchese, il cuore oltre l'ostacolo parte 2^. O 3^? O forse 4^?

di Claudia Marrone

Poco altro da dire. Quasi niente.
Perché tutto quello che poteva essere detto sulla Lucchese si è detto. 
E non occorre nemmeno ripetere tutto quello che la squadra e i (pochi) dipendenti rimasti devono ogni giorno subire, non sarebbe neppure giusto farlo oggi, nella giornata in cui una squadra che ha necessità di punti se la vedrà con una rinvigorita Olbia che sta cercando di completare quanto prima possibile il percorso verso la salvezza, comunque sempre più vicina. 

Non è giusto ricordare tutto quello che sta succedendo perché si riporterebbero nuovamente alla ribalta nomi che forse è meglio dimenticare in fretta, nomi che solo la FIGC e le varie leghe devono tenere bene a mente per epurarli una volta per tutte dal calcio che conta, dal calcio quello pulito e vero. Quello che sta mettendo in campo la Lucchese: perché sì, la Lucchese non è la proprietà, non è l'amministrazione comunale che permette anche a certi soggetti di presentarsi in Comune a parlare, la Lucchese sono i giocatori, i dipendenti e i tifosi. Quelli che meritano l'attenzione, quelli che vanno esaltati, quelli che sono tra gli ultimi esempi di un calcio romantico che non esiste quasi più, che va verso l'estinzione. Quel calcio che i nostri nonni, i nostri genitori, a noi, figli del web, ci hanno raccontato nei minimi dettagli, quelli che cerchiamo in questo calcio moderno che deve farsi un esame di coscienza, che deve chiedersi scusa per il poco bene che si sta volendo.

La Lucchese, quella vera, sono quei ragazzi che oggi scenderanno in campo, quei dipendenti che saranno in Sardegna a cercare di rendere tutto normale, i tifosi. Tutto queste persone che ieri hanno preso l'ennesima batosta: sentenza rinviata al 18 aprile, e situazione al momento congelata. Con il Cuneo, però, che ha visto restituirsi dei punti, 6 per l'esattezza, e si è posizionato in una serena zona di classifica: per altro ai danni dell'Albissola, seria società con tutti i conti in regola. Ma questo è un discorso che affronteremo nei prossimi giorni. 
Due pesi e due misure, intanto? Chissà. Forse se lo chiede la Lucchese (vera). Che oggi più che mai dovrà buttare il cuore oltre l'ostacolo. 


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