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Feralpisalò, l'ex Tantardini: "Operato tre volte, non potevo andare avanti"

di Dennis Magrì

Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo una settimana fa, Riccardo Tantardini ha iniziato il suo nuovo mestiere di falegname insieme al padre. L'ex difensore della Feralpisalò spiega così, a La Gazzetta dello Sport, le motivazioni che lo hanno costretto all'addio: "Mi stavo allenando su un campo in provincia, in sintetico tra l'altro, ho messo male il piede e mi sono rotto i legamenti del ginocchio sinistro. Sono stato operato tre volte, perché nel primo intervento il chirurgo ha sbagliato tutto e peggiorato le cose. Sono rimasto fermo quasi due anni. Ma non è finita qui: mi sono rotto anche due vertebre per una ginocchiata di un avversario contro il Teramo e un ossicino dell’occhio per una gomitata in allenamento. Ritiro? Mi è spiaciuto moltissimo, perché giocare a calcio è sempre stato il mio obiettivo, ma non ce la facevo più, non potevo andare avanti con questi dolori".

"Era destino che andasse così - conclude -. Ora faccio un lavoro che mi piace, anzi mi è sempre piaciuto. Da ragazzo, quando ero all’Atalanta, in estate non andavo al mare con mia madre ma in azienda a imparare il lavoro".


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