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Dal Canto: "Livorno esperienza formativa, difficoltà mai provate prima"

di Marco Pieracci

Intervistato da Il Tirreno, Alessandro Dal Canto, allenatore che nella prossima stagione sarà alla guida della Viterbese, racconta le vicissitudini dell'ultima esperienza a Livorno, terminata anzitempo con l'esonero: "Ho tentato di far le cose nel miglior modo possibile anche se tutto non è venuto perfetto - dice - con il tempo ho preso molte bastonate. A Padova ce l’avevo con la stampa che era insopportabile. A Siena andai sopra le righe, ma dovevo spronare l’ambiente. Se tornassi indietro non rifarei quella baraonda. Ho sbagliato. Qui a Livorno dovevo essere calmo. Dare l’esempio. Andare giù pesante con una sfuriata non sarebbe servito a nulla. È stata un’esperienza formativa. Penso al rapporto che ho avuto con i giocatori fino al mercato di gennaio, a ciò che si è creato in difficoltà mai provate prima da allenatore, ma anche da calciatore. La squadra è stata rivoluzionata. Il gruppo che aveva vissuto le difficoltà iniziali non c’era più. E nelle difficoltà, si sa, viene cementato il senso di appartenenza. Sono arrivati calciatori nuovi. Con loro dovevamo ‘ricostruire’ la disperazione, la fame necessaria per compiere l’impresa. A fine agosto avevo una squadra competitiva a fine agosto. E anche quella costruita a gennaio dal direttore sportivo Rubino lo era. Se avessimo finito con quei giocatori con cui eravamo partiti o iniziato con quelli della seconda parte, avremmo passato una stagione serena, ma sono successe un sacco di cose che conoscete meglio di me. La confusione è stata generata dal numero di persone che si sono succedute al capezzale del Livorno. Ogni 15’ cambiava riferimento per i giocatori e per me. Quando siamo partiti sembrava tutto bello. Avevamo una buonissima squadra. È arrivato Rubino e ha pure portato quattro o cinque giocatori di livello. Poi con l’arrivo di Navarra è andato via Rubino ed è arrivato Cozzella. Poi è stata la volta di Mariani, Agostinelli, Aimo, Presta, Heller. E ho quasi sempre sentito anche Spinelli. Ognuno
con la propria visione della situazione. Potete immaginare che cosa è venuto fuori da questo caos".


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