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Club dei 100 - Luca Bertoni e l'orgoglio di aver vinto a Lecce e Parma

di Dario Lo Cascio

Il Club dei 100 ha al suo interno un ulteriore club particolarmente ricco: quello dei giocatori che sono arrivati a un numero di presenze a tre cifre con la maglia del Sudtirol. Tra di loro anche Luca Bertoni, centrocampista oggi alla Pro Patria. "E' un merito, a Bolzano si punta sempre su un progetto a medio termine, i calciatori restano per più anni, non per uno. Quando firmai a titolo definitivo mi fecero un triennale, mica poco". 

Ma prima di quel triennale, firmato nel 2014, Bertoni era approdato al Sudtirol già nel 2012. Le giovanili del Milan, poi la corte del club altoatesino. "Tutti me ne avevano tessuto le lodi, inclusi diversi ragazzi che ci erano passato. La società mi volle fortemente, trovai l'ambiente ideale per approcciarmi al calcio professionistico". Fu un anno positivo, che gli permise di farsi notare dal Carpi, affrontato ai playoff, e avere una chance in Serie B. "Lì però non andò bene, giocai poco e mi infortunai".

A fine stagione lo svincolo e il ritorno a Bolzano, dove appunto firma un bel triennale, il primo contratto importante della carriera. "Credettero in me nonostante l'infortunio, fu la scelta più logica per rilanciarmi". Tra i fedelissimi del progetto, proprio al terzo anno ecco una chance internazionale: il Partizani, in Albania. "Mi chiamò mister Sormani, che avevo avuto al mio primo anno al Sudtirol. Giocai i preliminari di Champion's ma ambientarsi fu piuttosto complicato, così decisi di chiudere quell'esperienza poco dopo". 

La stagione 2017/2018, l'ultima in biancorosso per Bertoni, dal punto di vista dei risultati fu comunque tra le più belle. "Forse ho giocato meno degli altri anni, ma essere riusciti a raggiungere la semifinale playoff, persa contro il Cosenza, fu un grandissimo risultato. Un traguardo inaspettato rispetto agli obiettivi fissati a inizio anno e una vittoria di tutto il gruppo". Chiuso quel torneo però le strade si separano, ma senza rancori. "La società aveva altri piani, io avevo giocato poco e le strade si sono divise senza un motivo particolare. Sono cose che capitano nel calcio, fa parte del gioco". 

Bertoni non è mai stato un goleador - "Ho segnato un solo gol in biancorosso, contro la Giana Erminio, andò bene perché vincemmo 2-1" - ma si è levato lo sfizio di vincere a casa di quelle che erano due corazzate. "Le vittorie di Lecce e Parma sono tra i ricordi più belli. Al "Via del Mare" vincemmo al mio primo anno a Bolzano, a Parma nel 2017. Due successi da ricordare contro squadre blasonate". 

Bolzano ha fatto nascere anche amicizie importanti. "Sono rimasto particolarmente legato ad Alessandro Gatto, in questa stagione a Bisceglie, e a Marco Baldan, ora all'Arezzo, che conoscevo già dalle giovanili del Milan. Poi ho mantenuto un bel rapporto anche con Tait e Fink". E rapporti speciali con gli allenatori: "Stroppa, Vecchi che avevo conosciuto a Carpi, Sormani, Viali. Tutti mi hanno lasciato qualcosa. Sono stato fortunato sotto questo aspetto". 

Adesso per Luca Bertoni può prospettarsi un altro obiettivo, entrare due volte nel Club dei 100: "Adesso sono un po' in attesa vista la situazione, sono in scadenza e dovrò parlare con la società. Ma sarebbe davvero bello riuscire a raggiungere le cento presenze anche con la Pro Patria".