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Zola: "Giovani ci rendono sostenibili, i numeri sono in aumento"

di Giacomo Principato
Fonte: Claudia Marrone e Marco Pieracci

Intercettato a margine dell'Assemblea di Lega Pro, il vicepresidente Gianfranco Zola affronta diversi temi legati al mondo della C e non solo: "Uno dei problemi era quello dei giovani, nostro obiettivo è dare sostenibilità a tutti i club e lavorarci ci aiuterebbe. I numeri ci dicono che stanno aumentando, quindi il primo passo è stato fatto. Abbiamo aumentano la quantità, ora penseremo alla qualità. C'è ancora tanto da fare ma l'inizio è positivo".

Col Milan Futuro nasce la terza squadra Under 23. Come prosegue il percorso?

"Le due precedenti esperienze sono state molto positive, ne stanno traendo tanto beneficio e speriamo sia così anche per il Milan. Sono convinto sia un percorso che aiuti la società e la Juventus n'è testimone, perciò direi che perora sta andando molto bene. Troppi giocatori stranieri e meno italiani? In Lega Pro premiamo le società che fanno i giocatori del loro settore giovanile, il nostro obiettivo futuro è aiutarle nel tirare su giovani per il bene della Lega Pro e del calcio italiano. Anche perché abbiamo visto che i giovani cresciuti qui possono fare i salto in A".

Se Zola fosse il vicepresidente della FIGC cosa cambierebbe?

"Non voglio invadere ruoli altrui, sono contento di quanto sto facendo qui. Comunque aumenterei le risorse dei settori giovanili, il ricambio generazionale e l'apporto dai piccoli centri, quali gli oratori, è diminuito, sta perciò a noi compensare. Questo è ciò che stiamo cercando di fare in Lega Pro e che speriamo possa pungere da pilota anche per gli altri".

Anche in Serie A sono diverse le squadre che giocano con pochi italiani titolari, così come il contrario.

"Storicamente siamo sempre stati bravi con i nostri ragazzi, tanto che vengono a vederci dall'estero. L'importante è che dopo il Settore Giovanile ci sia la Prima Squadra, ma ci va coraggio e voglia di aspettarli. Questo è forse il problema principale su cui lavorare. Dobbiamo tornare a essere forti anche a livello dI Nazionale e non solo come club".

Passiamo a una tema d'attualità: i rapporti tra club e ultras. Che effetto le fa da ex calciatore?

"Normale ci siano dei contatti, son pur sempre dei tifosi. L'importante è che rimangano sempre nell'ambito sportivo. E' un argomento delicato, l'importante è ognuno conosca il proprio ruolo. Modello inglese un esempio? Conservo con piacere il rapporto con la tifoseria del Chelsea, ne vado orgoglioso. Abbiamo molto da imparare da loro. Ognuno lì è conscio del proprio ruolo e non si va oltre".


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