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Petrone: "Dispiace per l'Ascoli, l'infortunio di Mendes ha pesato"

di Antonino Sergi

Mario Petrone, allenatore ed ex calciatore, è intervenuto nel corso di “A Tutta C” a TMW Radio per commentare vari temi. 

Che idea si è fatto sulla situazione societaria dell’Ascoli? Può essere una rinascita?
“Il dispiacere che l’Ascoli sia retrocesso è moltissimo. Credo che comunque l’infortunio di Mendes abbia pesato tantissimo. È chiaro che la notizia che torna il presidente Bellini, se questo presidente non riesce ad andare avanti, sarebbe molto positiva. Speriamo che si risolva tutta perché la piazza è una piazza molto importante”.

L’Ascoli farà parte anche di un girone molto complicato come il B
“Ci sono tante piazze con grande storia. Quando sentiamo questi nel pre campionato viene in mente di fare due gironi di Serie B perché sono piazze troppo importanti. Il problema è la parte economica perché è quello che fa capire il perché alcune piazze, di quella importante, sono in questa competizione. Si tratta di società che magari sono fallite o sono state in caduta libera dopo che è finito un ciclo importante. La C, poi, è un campionato complicatissimo”.

Bertini è stato il primo colpo di questa estate. Che altri innesti si aspetta? 
“Sono i primi colpi della gestione passata. Questo è quello che lascia un po’ il dubbio. Se c’è la possibilità di fare nei prossimi giorni un passaggio di quote è un peccato andare a prendere giocatori e fargli contratti pluriennali. Questo lascia un po’ un dubbio sulle sorti societarie. Di solito, in questi casi, si aspetta un po’ a fare la squadra. L’Ascoli ha un po’ di giocatori già sotto contratto e sapevo che volesse smaltire un po’ la squadra, non prenderne altri”.

Si aspettava la promozione della Carrarese?
“Guarda la Carrarese vedendola giocare, e seguendo il girone B, non mi meraviglio che sia arrivata in B. Io credo, poi, che il Vicenza abbia pagato qualche infortunio di troppo nella parte finale di stagione. Penso che la Carrarese sia arrivata più in palla fisicamente e il campo sintetico di casa ha aiutato anche. È un peccato per il Vicenza e mi auguro che possano trovare la B la prossima stagione. Credo che in questo girone, con loro, Padova e Feralpisalò, ci potrebbe essere la volata. Bisognerà stare attenti, poi, nell'altro girone, a Spal e Ternana”.

Il Rimini si è mosso molto per creare una società sempre più stabile. Dove può arrivare?
“Il problema di Rimini è un problema strutturale di campi a disposizione. È una società storica. Leggevo nelle ultime settimane le polemiche per il cambio di logo ma mi sembra che la società abbia sempre ascoltato la piazza. Hanno individuato la zona per fare il centro sportivo e mi auguro che in 3-4 anni possano fare il salto di categoria”.

Negli ultimi anni si registra l’arrivo di meno talenti sudamericani, per lei come mai?
“Io sono stato lì e lo dico perché ho sentito queste cose. Ormai per loro l’Italia non ha più appeal. Dobbiamo anche ricordarci che spesso loro sono di proprietà degli agenti e questo aiuta i paesi che hanno tassazioni diverse. Questo è un motivo che porta molto di loro in Spagna, aiutati anche dalla lingua”.

Può essere anche che non è facile inserirli in un sistema di gioco?
“Questa è una componente tecnica. Il procuratore, però, fa della componente finanziaria la più importante. Molti preferiscono, poi, andare in club dove possono giocare di più in campionati minori, conquistare la nazionale e poter andare in club più blasonati”.


Ospite: Mario Petrone A TUTTA C con Cristiano Cesarini e Lucio Marinucci.
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