Paci: "Con troppe seconde squadre la C sparirebbe"
Durante l'appuntamento odierno con A Tutta C sulle frequenze di TMW Radio è intervenuto il tecnico Massimo Paci. Queste le sue parole:
Ci può dare una sua valutazione complessiva su questo campionato?
“Secondo me sta crescendo il livello, la Lega Pro da due anni è più visibile grazie a Sky. Seguendo le partite, grazie soprattutto a nuovi allenatori, si sta vedendo maggiore qualità e si vedono più idee di gioco. Rispetto agli anni Duemila il livello del calcio italiano è sceso dalla Serie A alla Serie C, qui c’erano quasi tutti i palloni d’oro. La qualità individuale è scesa ma è salita l’organizzazione grazie alle idee delle nuove generazioni di allenatori. C’è più cura dei dettagli, vedere la Serie C adesso è emozionante, specialmente in alcuni stadi”.
Cosa sta portando l’ingresso delle seconde squadre?
“Ha portato sicuramente qualcosa, come giovani importanti alzando la qualità del torneo. Stanno facendo fatica Milan e Juve con giocatori di categoria che sanno come vincere le partite. La Serie C è una questione di esperienza, non solo tecnica o tattica. Le seconde squadre hanno alzato la qualità individuale. Sono favorevole? Mi adeguo al sistema con la consapevolezza che sparirebbe la vera Serie C se tutte le squadre di Serie A dovessero portare la seconda squadra in Serie C”.
La sta sorprendendo qualche squadra?
“Credo che fino ad ora i pronostici sono più o meno confermati, mi sta sorprendendo il Renate a prescindere dalla sconfitta di ieri. L’esperienza nel formare le squadre è importante, allenatori e direttori nuovi devono fare un periodo di gavetta inevitabile. La Torres come ogni anno riesce a stupire, il Monopoli rispetto allo scorso anno sta facendo qualcosa di eccezionale”.
Come si spiega questo equilibrio e le difficoltà delle big nel girone C?
“C’è tanta pressione dovuta alla tifoseria e al popolo che segue la squadra, specialmente nel girone C quando ci sono 5/6 mila abbonati i tifosi si fanno sentire. Le società poi spendono dei soldi, essere sostenibili in una categoria con pochi introiti è difficile. Vanno apprezzate le proprietà che investono, tante volte si pretende la vittoria ma non è sempre facile. C’è pressione perché ci sono tanti allenatori e direttori sportivi nuovi, tanti anni fa allenatori e direttori sportivi comandavano. Adesso al primo momento di difficoltà si pensa a cambiare e quella pressione si gestisce malvolentieri. La Serie C ogni anno racconta 40 o più esoneri. Per migliorare il sistema bisognerebbe dare continuità, io da allenatore però mi adeguo al sistema”.
Nel girone B ci può essere questo equilibrio fino a fine campionato?
“Credo che sia il girone più difficile oltre che il più equilibrato. Mi sorprende l’inizio della Ternana, ha cambiato tanto e c’è stato anche il cambio di proprietà, c’erano diversi fattori di confusione invece sono rimasti concentrati e hanno fatto bene. Con il Pescara invece non avevo dubbi, Baldini è bravo non solo tatticamente, ma emotivamente. Se ti entra dentro può far bene e non avevo dubbi. Mi dispiace per l’Ascoli che sta vivendo un periodo molto difficile. La prima partita del nuovo allenatore è andata male, io vivo qui vicino e c’è malcontento. C’è un ambiente molto pesante ad Ascoli, vengono contestati presidente e direttore. Bisogna iniziare a fare qualche vittoria per alleggerire la pressione”.
Nel girone A sarà testa a testa tra Padova e Vicenza?
“Si, sicuramente come lo scorso anno. Hanno la potenzialità per vincere entrambe, credo che il Padova sia leggermente avanti come potenzialità ma questo non vuol dire nulla. Il campionato è lungo, bisognerà vedere come arriveranno a marzo e aprile quando si giocheranno la vittoria”.