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Marani: "Salary Cap dalla prossima stagione, ci stiamo lavorando"

di Marco Pieracci
Fonte: Ivan Cardia

Il presidente della Lega Pro Matteo Marani è intervenuto oggi a Bologna, a margine dell’evento "Stati generali del calcio: il libro bianco": "Credo che sia stata un'iniziativa molto bella, va dato grande merito all'Università di Bologna per aver messo insieme tutto il calcio. Erano presenti tutte le componenti, credo che in generale sia sempre utile confrontarsi e dibattere sulle idee. Non necessariamente ci sono posizioni univoche e allineate, ma poi si può trovare un'intesa. Credo più in generale che il calcio italiano debba stare insieme, lo penso da sempre. È un percorso non semplice, ma se non stiamo insieme non se ne può uscire. Un altro aspetto fondamentale è la parte sportiva e il campo, ci vuole la centralità del calcio altrimenti perdiamo di vista il focus della nostra attività".

Cosa c'è in cantiere in Serie C?
"Il Salary Cap è una delle proposte che ho fatto per il nuovo mandato, oggi abbiamo fatto il primo consiglio direttivo in cui abbiamo introdotto il tema. Nelle prossime settimane faremo dei tavoli di lavoro permanenti proprio su questo tema, vorremmo riuscire a metterlo per la stagione prossima 2025/2026. Dobbiamo modellarlo e capire anche in base ai modelli che ci sono in giro per l'Europa, visto che ce ne sono alcuni funzionanti e validi. In generale bisogna mettere un controllo ai costi, perché altrimenti il calcio implode. Non si può fare calcio con finanza non a posto".

Vedremo altre squadre U23?
"Sottolineo l'enorme disponibilità che hanno dato i nostri club ad accogliere due seconde squadre nel giro di due anni. So che c'è interesse da parte di qualcun'altro a entrare, poi ovviamente ci deve essere l'atto pratico. Ci sono squadra che stanno prendendo in considerazione questa ipotesi ma deve esserci lo spazio, nel senso che ci deve essere una squadra di C che non ha i requisiti, altrimenti lo spazio spetta di diritto alle società di Serie C. Rinnovo i complimenti ai miei club perché credo abbiamo dato una dimostrazione di senso riformatore che non è così comune nel nostro calcio".

Quanto sarà importante la parola giovani, che state inseguendo anche con la Riforma Zola?
"Io penso che sia fondamentale, che i giovani siano fondamentali sotto diversi aspetti visto che rappresentano il futuro e il bisogno quasi disperato che ha il nostro movimento di mettere un po' di talento al centro. E poi perché in tema di sostenibilità non c'è nulla di più sostenibile dei giovani, perché i costi hanno costi ma non diretti e possono generare ricavi. Qualunque calcio voglia essere sano, sostenibile e lungimirante ha bisogno di avere dei giovani al proprio interno. Nelle prime sette giornate di campionato c'è un aumento considerevole di giovani e questo ci fa particolarmente piacere. Significa che gli effetti della Riforma Zola si iniziano a vedere".