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Mancini: "Per la Sampdoria ci sarò sempre. C? Più complicata della B"

di Giacomo Principato
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Inevitabile avrebbe parlato anche Roberto Mancini, grandissimo ex Sampdoria con cui ha scritto pagine indelebili da calciatore: "I tifosi della Sampdoria sono i migliori del mondo, lo saranno sempre. Lo saranno anche in Serie C. Sono sicuro che la squadra potrà contare sempre sul loro appoggio - ha detto a Il Secolo XIX -. La Sampdoria non è mai stata in questa categoria: è ovvio che chi tifa per la Samp adesso sia abbattuto. Io per la Sampdoria ci sarò sempre, l’ho detto e lo ribadisco. Però, purtroppo, non posso più giocare".

Quali errori sono stati commessi, secondo lei?
"Non sta a me giudicare cosa sia stato fatto o meno. Io ho seguito soltanto qualche allenamento nell’ultimissima parte della stagione. Non posso conoscere le dinamiche interne alla società"

Una squadra costruita per centrare la promozione diretta è retrocessa: com’è possibile che sia accaduto?
"Purtroppo, anche questo è il calcio. Ogni tanto accadono cose del genere. Fa scalpore perché la Sampdoria è una società molto importante. Lo è a livello nazionale, ma anche internazionale. Per questo ovunque - anche all’estero - si parla della sua retrocessione in Serie C".

Tante società, prima della Sampdoria, sono sprofondate in Serie C dopo aver vinto ai massimi livelli: Bologna, Napoli, Parma, Verona… Tutte hanno incontrato molte difficoltà prima di risalire. Come se ne esce? Quali sono, secondo lei, i passi da compiere per tornare velocemente in B?
"Io non sono un esperto di Serie C. È una categoria che non conosco. Già la Serie B è un torneo molto complicato, e so che la C lo è ancora di più. Servono conoscenze e competenze adeguate. Però, adesso, è troppo presto per andare oltre".

Se dovesse dare un consiglio, almeno all’ambiente, cosa direbbe?
"Direi di restare uniti, più che mai. Di questo c’è bisogno adesso: compattezza e unità"


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