.

Castellacci: "Protocollo Figc? La Serie C non è come la Serie A"

di Marco Pieracci
Enrico Castellacci

Enrico Castellacci, presidente dell'Associazione italiana medici calcio, esprime a La Gazzetta dello Sport i suoi dubbi sulla ripresa dei campionati. "Faccio un plauso al presidente Gravina. Soprattutto quando sottolinea l’importanza del “farsi trovar pronti, se la luce verde per una graduale ripartenza ci fosse” e poi quando usa il termine “semplicità”. Sì perché qui non sono in discussione le linee guida scientifiche, che colleghi esperti più di me mettono a punto, ma la capacità di tutto il calcio professionistico, dalla Serie A alla C, di applicare i protocolli, garantendo la sicurezza di tutti. Ritiro nel centro sportivo? Ecco, per essere concreti è proprio questo uno dei punti difficili di applicare. Magari nella massima serie quasi tutte le società hanno una propria struttura dove isolare la squadra, ma scendendo alla B e alla C non credo che tutti dispongano di un impianto proprio, che non dimentichiamo va sanificato ogni giorno. E poi ogni medico - non tutti hanno uno staff numeroso - dovrà occuparsi parallelamente delle condizioni igieniche, degli atleti e dei test di idoneità, che dovranno essere particolari per chi ha avuto il virus e deve anche ripetere i tamponi, la ricerca degli asintomatici. E non dimenticate che parliamo anche di un medico del lavoro, che ha la responsabilità maggiore. Pessimista? Direi più realista. Seguo come responsabile medico il Guangzhou Evergrande in Cina e lì che hanno affrontato la pandemia due mesi prima, applicando regole draconiane, ancora non hanno potuto stabilire una ripresa dei campionati".


Altre notizie
PUBBLICITÀ