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Carrarese, una Erpennellata d'autore sotto i riflettori del "Franchi"

di Daniele Mosconi
Horacio Erpen
Horacio Erpen

Nell'evoluzione continua del calcio degli ultimi venti anni, il calcio di punizione è diventato una sorta di rigore anche se da distanza diversa e chi ha tra le sue fila giocatori in grado di poter sfruttare questa occasione può ritrovarsi in classifica un gruzzolo di punti che alla fine della stagione pesano. Eccome se pesano.

Tra i protagonisti della prima giornata di campionato troviamo l'argentino Horacio Herpen - attuale attaccante della Carrarese - che da pochi giorni ha compiuto 34 anni e sul campo non li dimostra per niente: come il buon vino, più invecchia e maggiori sono le prelibatezze che sfodera sui manti erbosi della Lega Pro.

Arrivato in Italia al Venezia nel 2004, con quello di quest'anno siamo al suo undicesimo anno nel belpaese e ormai anche lui si sente italiano dentro. Le sue stagioni migliori le ha vissute dal 2006 al 2009 con la maglia del Sassuolo, squadra con cui ha anche vinto un campionato di Prima Divisione per poi passare nel 2010 all'Arezzo. Tanto vagabondare ai margini del calcio che conta e quel piede sinistro che non si stanca di regalare agli occhi dei tifosi le sue magie. 

Tornato la scorsa stagione ad Arezzo, non è rientrato nei piani del club amaranto e la Carrarese a fine luglio l'ha tesserato, mettendo a disposizione di mister Remondina una freccia di quelle acuminate che subito è stata scoccata fin dalla prima di campionato sotto i riflettori dello Stadio "Artemio Franchi" nel derby contro il Siena che non si disputava da ben 15 anni (ultimo precedente il 12 marzo del 2000: Siena-Carrarese 3-0, ndr).

Fallo su Gherardi e sulla palla ci sono Berardocco e Horacio Herpen. Montipò, portiere del Siena, sà che a calciare non sarà il numero quattro e si aspetta il tiro a giro a superare la barriera. Invece, da classico uomo del sudamerica, Herpen lo sorprende con un interno sinistro molto liftato rasoterra, sfruttando il fatto che gli uomini a protezione di Montipò si sarebbero alzati per deviare la traiettoria del pallone. Un vero colpo di genio e come annunciato nel titolo "un colpo d'autore". La bellezza del gesto non si conclude qui: Erpen aveva studiato nella sua testa il tiro e qualche secondo prima che la palla entrasse in porta ne aveva già battezzato la conclusione in rete, era già pronto a festeggiare. Quello che sorprende del genio mista alla sua sregolatezza, è proprio questo anticipare le intenzioni altrui e cambiarne il destino a proprio favore.

Pronunciatosi sulla gara della Nazionale contro Malta, Zdenek Zeman, attuale allenatore del Lugano in Svizzera, ne ha sconsigliato la visione ai bambini per il gol segnato con il braccio da Graziano Pellé, gesto sicuramente antisportivo. Ne approfittiamo per consigliare ai bambini la visione del gol di Herpen: vera poesia in movimento


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