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Capuano: "Con me Taranto poteva arrivare in B, la meritocrazia nel calcio non esiste"

di Giacomo Principato

Ezio Capuano torna a parlare. L'allenatore, dopo l'addio al Foggia, ai microfoni di TuttoB.com parla di sé e delle sue ultime esperienze: “Sono arrivato a un’età abbastanza matura, anche dopo il comportamento che ho tenuto a Foggia, dove ho lasciato tutto per una questione etica, di principio e di dignità, ho ricevuto delle proposte, ma non mi convincevano. Aspetto la B, altrimenti posso anche stare fermo. Taranto? Arrivai in una situazione disgraziata, con la squadra ultima, senza vittorie e con appena 300 persone allo stadio. Quella squadra non l’ho solo salvata, ma l’ho trascinata quasi ai playoff e poi al secondo anno ho costruito una macchina perfetta con un budget praticamente da Serie D e con 4 punti di penalizzazione. Senza avremmo avuto grandissime possibilità di andare in B. Ergo, mi sarei aspettato una chiamata importantissima, ma questo sottolinea come la meritocrazia nel calcio non esista”.

C'è spazio anche per il suo rapporto con i social, che l'hanno reso personaggio noto anche fuori dall'universo della C: “Non ho social, ho solo whatsapp, poi ci sono dei gruppi dei quali io sono a totale disconoscenza. Sono contro il mondo dei social che certo da un lato mi ha dato una notorietà notevolissima, ma dall’altro ha offuscato le mie potenziali tecniche. Questo significa che il valore dell’allenatore è superato da quello dell’uomo. - conclude Capuano - Sarò sempre me stesso, fino a quando farò questo mestiere e anche una volta che avrò smesso. Detto ciò, la notorietà del mio personaggio non pensi che mi faccia troppo piacere”.


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