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Calcagno (AIC): "Se non ripartisse la A ne risentirebbero anche B e C"

di Giacomo Principato

Umberto Calcagno, vice presidente dell'AIC, ai microfoni de L'Inchiesta spiega il perché la ripartenza della Serie A sia così importante per l'intero sistema: "Si dibatte tanto di indotto e del calcio come un'industria. Verissimo, nulla da obiettare. Ma si è discusso pochissimo dell'indotto intemo al nostro sistema. Ecco perché ripartire sarebbe importante. In caso di mancata ripresa della A ne risentirebbero a cascata anche le categorie sottostanti. Quindi Serie B e C, per non parlare poi dei dilettanti e dei settori giovanili. È chiaro che ciò non significa voler far partire tutti. Sarebbe utopistico pensarlo e sostenerlo. Però bisogna spingere per trovare una soluzione, salvando il movimento. Nei giorni scorsi il Consiglio Direttivo AIC ha deliberato l'erogazione di una cifra non inferiore ad un milione di euro da destinare al fondo solidaristico che dovrà auspicabilmente coinvolgere tutte le componenti del calcio, a sostegno dei calciatori e delle calciatrici, professionisti e dilettanti, che percepiscono i redditi più bassi. Un supporto concreto alle realtà spesso meno considerate".


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