Banchini: "Il Padova e il Vicenza hanno sicuramente qualcosa in più"
Durante l'appuntamento odierno con A Tutta C sulle frequenze di TMW Radio è intervenuto Marco Banchini. Queste le sue parole:
Come lavorerà il Taranto con questa penalizzazione incombente?
“Mi dispiace dirlo perché mi fa ricordare dei mesi difficili, sono delle situazioni che ho vissuto ad Alessandria e far lavorare la squadra con le penalizzazioni è complicato, ancor di più quando ottieni i risultati e poi i punti ti vengono tolti. Al Taranto è successo già lo scorso anno quando andava bene, adesso è ancor più difficile. Fare questo sforzo tutti i giorni per chiunque è difficile, queste cose che sono all’esterno del nostro lavoro sono veramente difficili da gestire”.
Chi vede come favorita nel girone C?
“Torno velocemente sul Taranto, mi vengono in mente le società che retrocedono e dopo il campionato dell’anno scorso si prospetta una mazzata dura da digerire. Mi collego all’Avellino, lo scorso anno il playoff sembrava stretto, ha fatto ulteriori investimenti e si aspettavano tutt’altro. Le aspettative fanno male, non ho le competenze per fare una valutazione sul Catania ma la proprietà ha fatto tanto per rigenerare l’ambiente, ha preso un allenatore top come Toscano per la categoria. Possono smaltire in maniera più veloce questo punto di penalizzazione, mentre attenzione al Benevento perché può giocare in maniera più spensierata, sono arrivati dei giovani interessanti e stanno avendo la continuità che serve per rimanere avanti. Colombo a Monopoli sta sfruttando le caratteristiche dei giocatori ed è partito molto forte. Come avevamo pronosticato però sia in testa che in coda c’è molto equilibrio in tutti i gironi”.
Nel girone A è una corsa a due tra Padova e Vicenza?
“Il Padova e il Vicenza hanno sicuramente qualcosa in più, la terza doveva essere la Triestina e sta avendo difficoltà. Io sono sempre attento all’Atalanta under 23, nelle rotazioni di Gasperini possono trovare continuità anche in prima squadra e tornando in C possono entrare tra le prime quattro. Queste due squadre però hanno qualcosa in più, il Padova è in un filotto positivo, il derby vinto 1-0 è un segnale importante anche dal punto di vista caratteriale. Penso che possa essere scontata anche la reazione a un eventuale passo falso, starà alle altre tenere il ritmo”.
Manca la media borghesia nel girone A?
“Parlando di storia e budget la possibilità di utilizzare i giovani, in questo senso il girone A è il meno favorito rispetto al B e al C nell’utilizzo delle risorse economiche delle società, si lavora più sui giovani e sui giocatori della Serie D, però poi alla fine nei playoff vediamo sempre arrivare fino in fondo le squadre del girone A. Mi piace pensare e sottolineare il secondo posto del Renate che lo scorso anno ha fatto fatica e invece dopo otto partite è partito benissimo. Lo storico dei dirigenti e degli addetti ai lavori ti permette di alzare il livello di un’annata, poi devi essere bravo a trovare i giovani che esplodono e i vecchi che ti danno continuità. Nel girone A sicuramente c’è meno agonismo rispetto al girone C e questo ti permette di fare partite che hanno un senso diverso, nei campi caldi del sud devi fare delle scelte diverse per l’emotività della partita che è fortemente condizionante”.
Si aspettava un inizio del genere dal Pescara di Baldini?
“Si, il mister è un amico e negli anni ha dimostrato di avere idee innovative. Lo avevo detto anche precedentemente, con Baldini se vinci 2-0 bisogna cercare di fare il terzo. Questo può essere rischioso ma ti porta ad avere autostima e coraggio, quella magia che lui definisce la può trovare con la continuità di risultati e la predisposizione a seguirlo. È bravo a convincere i suoi calciatori nel seguire quelle che sono le sue idee. Per le caratteristiche dei giocatori che ha, giovani e di corsa, rende bene in trasferta e mi ha impressionato. A inizio ritiro ho parlato con il mister e pensava di aver bisogno di più tempo, non mi stupisce il rendimento di Arezzo e Torres. La Torres dopo il campionato stratosferico dell’anno scorso era difficile confermarsi, l’Arezzo sta facendo benissimo”.
Come giudica il rendimento delle under 23?
“Il Milan ha dei giocatori che veramente per la prima volta affronta i grandi e la seconda squadra non è abituata a vivere in funzione del risultato, bisogna cercare di fare i punti poi trasferire le idee. Imporre un’identità senza risultati non è facile, poi paghi l’inesperienza perché sono tutti giovani. La Juve la vedo più avanti, però le rotazioni che ci sono state tra i giocatori possono comportare delle difficoltà. L’Atalanta dove non è andata bene la motivazione era legata alle convocazioni di Gasperini con la prima squadra, ho visto Vlahovic giocare 20 minuti con il Como e poi giocare titolare il giorno dopo. Questo succedeva anche tanti anni fa, io credo che tra qualche anno una delle under 23 può salire di categoria”.
Giocare in Serie C ed essere aggregati in prima squadra è il segreto per far crescere i ragazzi?
“Vedo in Gasperini un interprete di un calcio moderno ma con forti ispirazioni a quello che è il calcio estero. È scontato che i 4-5 ragazzi della seconda squadra siano stabilmente nel gruppo della prima squadra e lavorino con la prima squadra, ci manca questo. Il coraggio di far giocare i giovani sta arrivando, ma è una scelta forte quella di Gasperini di utilizzare i ragazzi dell’under 23, ma questo è legato alla programmazione perché tengono i ragazzi per tutta la stagione con Gasperini e con la prima squadra”.