Nocerina, l'ex Gigi Molino: "Una tifoseria del genere merita la serie B"

L'istinto del bomber, la fame di gol che ha contraddistinto sempre una carriera lunga e prolifica come quella di Gigi Molino. Un anno solo a Nocera, sedici presenze e due reti per un ragazzo giovane che quell'anno assaggiò per la prima volta la Serie C1. Due reti di cui una però, indimenticabile, nello spareggio salvezza contro il Sora. Un tiro da quasi trenta metri che rimise in carreggiata una gara destinata a rimandare i rossoneri nell'inferno della C2. Un misto di rabbia e tecnica che ha lasciato un marchio indelebile nella memoria di tutti i tifosi della Nocerina. Oggi, Luigi Molino ha 39 anni, è il consulente di mercato del Campobasso, studente a Coverciano per diventare Direttore Sportivo e iniziare una nuova carriera dietro alla scrivania.
Gigi Molino dal novembre 1996 fino all'estate del 1997 con la maglia della Nocerina. Poi un addio rapido ed indolore. Qualcosa non funzionò quell'anno? Che ricordi ha di Nocera?
“E’ stata un’esperienza molto importante, ero giovane e giocare a Nocera significa aver grande personalità. E’ una piazza esigente, avevamo una grande squadra. Ho ottimi ricordi di quell’anno, soprattutto della tifoseria rossonera calda e passionale”.
Sedici presenze e due reti, un bottino magro, con la gioia però d’aver segnato un gol importantissimo. La rete del pari nello spareggio play-out contro il Sora. Finì due ad uno per i rossoneri, grazie alla rete di Fabris, ma quell’eurogol è ancora impresso nella memoria di molti.
"E’ difficile da dimenticare, anche perché presi palla da metà campo e tirai un tiro che se ci provassi anche cento volte non lo ripeterei. Un missile che finì dritto all’incrocio e da lì cominciò la rincorsa alla salvezza. Poi la spinta dei tifosi ci diede la forza per vincere quella gara e restare in serie C1".
Hai seguito la Nocerina quest’anno. Come spiega il cammino compiuto dai rossoneri fino ad ora?
“Il bello del calcio è questo perché se non parti favorito non vuol dire che non puoi farcela. La Nocerina ha un ottima dirigenza che ha fatto un grande mercato e soprattutto hanno saputo scegliere l’allenatore. Il merito è di tutti e non si può che applaudirli”.
Una miriade di gol divisi tra serie A, B e soprattutto C, tanti calciatori conosciuti, alcuni famosi altri meno... adesso, a 39 anni chi è Gigi Molino?
“Adesso sono il responsabile dell’area tecnica del Campobasso e sto frequentando il corso a Coverciano per Direttori Sportivi insieme all’attuale Ds della Nocerina Ivano Pastore”.
Dal campo alla scrivania il passo è breve. Quanto pensi possa essere d’aiuto una carriera lunga come la sua per riuscire al meglio con i panni del dirigente.
“Sicuramente il fatto di aver giocato consente di avere molte conoscenze rispetto a chi non ha giocato è un vantaggio. Alla fine però conta se sei in gamba nel tuo lavoro e ci sai fare, chi non ha giocato ma è bravo ci metterà qualche anno in più ma arriverà lo stesso”.
Come mai l'appellativo di Drago?
"Ride (ndr), niente, è un soprannome che alcuni tifosi mi attribuirono perchè ero bravo a scardinare le difese avversarie".
Infine l'ex bomber di Benevento, Avellino e Foggia manda un messaggio d'affetto ai propri ex tifosi e agli amici dirigenti della Nocerina. “Auguro alla Nocerina le migliori fortune ed una grande festa finale perché la città e i tifosi la meritano. E’ un risultato importante anche per tutto il calcio campano. Per il futuro posso solo dire che la Nocerina con Pastore e Iovino è in mani sicure". Insomma la Nocerina ha un futuro roseo dinnanzi a sè.
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