Nocerina, Emanuele Cancellato ex punta rossonera: "Nocera è sempre nel mio cuore"

Una sola stagione con la maglia della Nocerina non ha impedito ad Emanuele Cancellato di lasciare un ricordo indelebile nella memoria dei tifosi rossoneri. Correva l'anno 1994/95, in panchina c'era Santuosso, poi sostituito in corsa da un certo Delneri, una stagione straordinaria per i colori rossoneri che dopo il ritorno tra i professionisti dopo il fallimento del 1988 si concluse con la promozione in serie C1. 15 reti quell'anno per Cancellato che fu il trascinatore ed uno dei leader indiscussi di quel gruppo, che poteva contare sulle presenze di gente come Sebastiano Siviglia, Gennaro Iezzo e Andrea Pallanch. Uno degli ultimi grandi predatori d'area a calpestare l'erba del "San Francesco", Cancellato, capace di conquistare i cuori dei tifosi a suon di reti e con le sue prestazioni condite sempre dalla grande generosità e attaccamento alla maglia. Oggi a 46 anni Emanuele allena i giovanissimi della Spal ed si occupa in particolare di allenare tutti gli attaccanti del Settore Giovanile bianco azzurro. In pratica cresce gli attaccanti del futuro, chi meglio di lui può farlo. Il presente quindi lo vede a Ferrara però capisci quanto è forte il legame con la Nocerina quando a telefono la sua voce cambia appena nomini la società rossonera, si sente la passione e la felicità che gli ritorna in mente e gli attraversa come una scossa elettrica la pelle quando è costretto a scavare nella sua memoria per rispondere al meglio alle domande che gli vengono poste.
Stagione 1994/95, la prima e unica con la maglia della Nocerina, cosa ricorda Cancellato di quella calvacata trionfale verso la serie C1?
"I ricordi di Cancellato sono con dieci chili in meno (ride ndr), scherzi a parte è stato uno degli anni più bello della mia vita calcisticamente parlando, è stato un anno importante per me ed è stato il mio trampolino di lancio per la mia vita professionale. Quella stagione lì mi rimarrà nel cuore per sempre, un ricordo indelebile".
Il ricordo più bello che la lega a quell'esperienza?
"Tutti i tifosi della Nocerina, l'affetto che mi davano. La promozione in C1, fu una stagione bellissima sotto tutti i punti di vista".
La prima rete contro il Trani e quella corsa sotto una curva che traboccava di tifosi, quanto crede sia importante per una squadra la propria tifoseria?
"Avere un pubblico molto caloroso, molto affettuoso è uno stimolo in più per un giocatore. Ricordo benissimo quel gol, l'azione e quella corsa. Avere mille tifosi al seguito alla prima partita di campionato in trasferta credo sia la cosa più bella che un giocatore possa vedere".
A distanza di anni rimane ancora più di un dubbio circa il tuo addio a fine stagione? Cosa successe veramente?
"Me ne andai per colpa di certe persone con cui non avevo un bel rapporto, in generale non mi fa piacere parlare di quella vicenda".
In una sola parola il legame che si era creato tra lei e la tifoseria.
"Indimenticabile".
La Nocerina di oggi la sta seguendo?
"Si mi tengo sempre informato sulla Nocerina, la seguo sui giornali e mi tengo in contatto con amici telefonicamente".
Come spiega lei, da uomo esperto di calcio, il cammino da record fino ad ora condotto dalla squadra rossonera?
"Secondo me è tutto frutto del lavoro condotto dalla società e dal tecnico. Conosco Citarella, è un uomo che fa bene il suo lavoro e induce a far bene anche gli altri. Sa fare il proprio ruolo e insieme al Direttore Pastore ha messo su una squadra molto competitiva e devo dire che la Società ha lavorato molto bene".
Molti hanno indicato come suo erede in rossonero Gigi Castaldo, qual è la sua opinione? Può essere identificato come suo erede?
"Non conosco personalmente Castaldo, però l'ho visto giocare e mi ha dato un'ottima impressione. E' un buon giocatore, un giocatore da categoria però è difficile fare un paragone tra il mio gioco e quello di Gigi".
C'è la possibilità di rivederla un giorno a Nocera, magari a ricoprire un incarico dirigenziale o come allenatore delle giovanili?
"Io ho passato un anno stupendo a Nocera, un anno indimenticabile. Mi auguro di poter tornare un futuro, se Nocera chiama io non ci penso su due volte. Sono molto legato alla città e sono rimasto in ottimi rapporti con tutti".
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