Melfi: Scuffia e quella papera immaginaria

Quando si decide che la propria carriera sarà quella di difendere una porta su un campo di calcio, ci sono tanti rischi che vanno presi in considerazione. Tommaso Scuffia, classe 1991 è alla sua seconda stagione con la casacca del Melfi e si sta dimostrando un portiere di sicuro valore.
Ma come in tutti i ruoli che si rispettino, può capitare la domenica dove paghi dazio e sei lì a chiederti cosa sia successo. Ed è una sensazione brutta. Incolpevole e condannato. Già, perché nel caso di Scuffia c'è un particolare decisivo che in un certo senso lo assolve dalla brutta figura che in molti hanno descritto nelle loro cronache domenicali.
Non intendiamo qui fare gli avvocati difensori dell'estremo difensore scuola Fiorentina, ma intendiamo mettere ordine nel florilegio di inchiostro con la dicitura "papera" che hanno descritto in tanti nell'episodio decisivo. Raccontiamo l'accaduto per dovere di cronaca. Si era ad inizio secondo tempo e la Salernitana stava impattando sull'1-1 contro il Melfi. Gara ostica, come tutte quelle che si giocano contro la compagine diretta da Leonardo Bitetto, non per niente la seconda miglior difesa del girone.
David Mounard, giocatore dei granata, riceve palla a circa 30-35 metri dalla porta ospite. La difesa gialloblù è schierata in maniera ermetica, quindi era inutile provare un fraseggio che non avrebbe portato a nulla. In partite simili, l'opzione calcio da lontano è una delle migliori, perché se si indovina il tiro si cambia anche la storia di una partita. Così l'attaccante francese riceve palla. Il numero uno dei lucani è piazzato e vede la sfera partire dal piede del transalpino. La battezza in maniera giusta, ma non aveva previsto l'inghippo che condanna lui e il Melfi alla sconfitta. Un rimbalzo, a circa 5 metri dalle sue mani ormai protese, dà al pallone una traiettoria beffarda. Quest'ultimo finisce la sua corsa in fondo al sacco, con Scuffia che non sa dove rivolgere le sue imprecazioni.
Aveva ragione Forrest Gump: "La vita è come una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita". Compresi i rimbalzi e i giudizi affrettati.
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