Avellino: e Zappacosta si inventò difensore goleador

C'era apprensione nell'ambiente avellinese per la sfida contro l'Andria. I pugliesi, nonostante il momento di difficoltà che stanno attraversando a livello societario, in trasferta sono una squadra che si fa rispettare (nelle ultime tre non avevano mai perso). La sconfitta di Latina aveva dato qualche pensiero in più con cui combattere. Compreso il ritorno di fiamma del Perugia a due punti. La partita, invece, ha raccontato di un monologo dell'Avellino, con il portiere ospite Gian Maria Rossi, prima protagonista in positivo con alcuni interventi prodigiosi, poi caduto in una clamorosa gaffe sul gol del 2-0 (palla sotto le gambe) e non più ripresosi (vedi il 3-0 di Zigoni).

Nella stagione da sogno degli irpini, mancava una chicca, di quelle inaspettate che ha preso le sembianze di Davide Zappacosta, difensore classe 1992 nato a Sora. Quel gol al 90' contro l'Andria è stato il giusto coronamento di una stagione vissuta sempre da protagonista. E che gol! Prende palla sul limite esterno destro, si accentra e lascia partire un tiro di quelli che li immagini che finiscano proprio lì, nell'angolino più lontano, fin da quando cominci ad amare le giocate tipo biliardo. Agli irpini, con il largo successo di ieri (4-0) manca un solo punto per festeggiare il ritorno in Serie B, visto il vantaggio di cinque punti sul Perugia, prima diretta inseguitrice.

Catanzaro e Pisa (in casa) gli ultimi scogli per un Avellino che in questi mesi ha saputo mangiare anche il pane rancido, arrivato con la crisi tra fine gennaio e inizio febbraio, culminata con due ko nei derby contro Paganese (4-1 nel posticipo) e Benevento (0-2 interno) che hanno scalfito le certezze di una rosa costruita per vincere il campionato. Adesso questi discorsi sanno tanto di vecchio e ad Avellino non si aspetta altro che anche la matematica si inchini dinanzi all'evidenza e confermi il ritorno dei lupi irpini in serie B.